Caos in Umbria dopo l’emendamento sui calendari venatori

Caos in Umbria dopo l’emendamento sui calendari venatori: tordo sassello (Turdus philomelos)
© Wirestock Creators / shutterstock

Per Wwf, Lipu, Lav, Enpa e Lndc l’emendamento sui calendari venatori non può applicarsi automaticamente alla stagione in corso in Umbria.

È una notizia che Caccia Magazine aveva atteso a dare perché, Capodanno nel mezzo, verificarla non era così facile; a distanza di qualche giorno è diventato evidente che non è così scontato che, a differenza di quanto fatto filtrare da alcune associazioni, l’emendamento sui calendari venatori approvato nel corso della sessione di bilancio si applichi automaticamente alla stagione in corso in Umbria, e che dunque la nota con cui la giunta regionale ha freddamente comunicato la novità normativa sia sufficiente a riaprire la caccia alla beccaccia e ai turdidi, sospesa cautelarmente dai giudici amministrativi in attesa della sentenza di metà mese.

Nelle ultime ore si sono mossi anche Wwf, Lipu, Lav, Enpa e Lndc, le associazioni che avevano promosso il ricorso e che ritengono «palesemente distorta la notizia» che il nuovo articolo 18 della legge 157/92 possa applicarsi in automatico a un decreto cronologicamente precedente; la loro nota tecnica inviata alla giunta regionale intende evidenziare le ragioni giuridiche per le quali le modifiche non possono avere efficacia retroattiva.

Nell’occasione gli ambientalisti denunciano «un estremismo sempre più radicale nel mondo venatorio», che aumenta la pressione sugli animali selvatici, espone enti e funzionari pubblici a contestazioni, e danneggia gli stessi cacciatori «esponendoli al rischio di ricevere sanzioni dagli organi di controllo».

Leggi le ultime notizie di caccia e i test di ottichearmi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine.