Per evitare problemi alla stagione 2022/2023, l’Arcicaccia chiede che il calendario venatorio dell’Umbria sia approvato entro fine maggio.
Il calendario venatorio dell’Umbria dev’essere approvato entro fine maggio, così che anche in presenza di ricorsi la stagione 2022/2023 sia da subito messa al sicuro. È esplicita la richiesta che la giunta Tesei ha ricevuto dall’Arcicaccia, che poi suggerisce che il prossimo calendario ricalchi quello della stagione passata compresa la preapertura alla tortora; l’approvazione del piano di gestione nazionale autorizza carnieri pari alla metà di quelli registrati nelle ultime stagioni.
L’Arcicaccia sottolinea inoltre che anche non tener conto dei nuovi key concept per la migratoria metterebbe a rischio la stagione. È vero che per le Regioni si tratta di indicazioni non vincolanti, se ci se ne discosta con una motivazione adeguata; ma quando sono chiamati a dirimere le controversie i tribunali amministrativi li prendono a riferimento.
Occorre poi intervenire rapidamente su tutti i problemi lasciati aperti dalla scorsa stagione: mancano autentiche misure di prevenzione danni e interventi radicali sul cinghiale, ormai fuori controllo; si continuano a registrare limitazioni alle specie cacciabili; sulla selvaggina stanziale il piano faunistico-venatorio non è pienamente applicato.
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