I consiglieri leghisti Puletti, Mancini e Castellari si dicono perplessi della bozza di calendario venatorio dell’Umbria per la stagione 2024/2025.
«Si tratta di una bozza molto simile a quelle degli anni passati, sicuramente poco audace»: Manuela Puletti, Valerio Mancini e Marco Castellari, consiglieri regionali della Lega, chiedono alla giunta che governa l’Umbria di ritoccare l’impianto del calendario venatorio 2024/2025 del quale sta discutendo insieme alle associazioni dei cacciatori.
Sono essenzialmente due i punti critici: la mancanza delle giornate aggiuntive per la caccia alla migratoria; e la data d’avvio del trimestre per la braccata, fissata a giovedì 17 ottobre (chiusura il 16 gennaio). Costringere i cacciatori a prendere ferie dal lavoro non è infatti il modo migliore per incentivarli ad abbattere i cinghiali, operazione necessaria per ridurne la presenza sul territorio; per Puletti, Mancini e Castellari è opportuno cominciare la domenica precedente, o quantomeno il sabato.
Alla giunta (peraltro Donatella Tesei, che la presiede, è un’esponente di quel partito) la Lega chiede inoltre maggior coraggio per la preapertura: dopo la sentenza del Consiglio di Stato sui poteri dell’Ispra nella definizione delle piccole quantità prelevabili, per disciplinarla è necessaria «soltanto la volontà politica»; sarebbe pertanto opportuno autorizzarla per la tortora dal collare, lo storno e il piccione («per evitare che la giornata del 1° settembre, tanto attesa dai cacciatori, si concluda già alle otto di mattina») ma anche per il fringuello.
L’ultima richiesta riguarda l’ammontare del carniere della tortora, e l’esecuzione di studi e monitoraggi per valutare un eventuale aumento rispetto alla scorsa stagione. L’auspicio della Lega è «che la politica vada incontro alle esigenze dei cacciatori, e che si possa trovare una soluzione soddisfacente insieme alle associazioni venatorie».
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