In attesa della sentenza del Tar sulle date di fine stagione, nel calendario venatorio dell’Emilia Romagna sta per rientrare la moretta.
Sul calendario venatorio dell’Emilia Romagna, in particolare sulle date di chiusura della caccia alla migratoria, il Tar dovrà esprimersi nel corso della prima udienza utile, possibilmente prima del 31 dicembre. Glielo ha imposto il Consiglio di Stato (ordinanza 4315/2023) accogliendo il ricorso della giunta regionale e della Federcaccia. Il motivo è evidente: non avrebbe senso una pronuncia successiva alla fine della stagione. Originariamente la discussione di merito era prevista per l’inizio della primavera.
Nel frattempo la commissione consiliare Politiche economiche ha approvato lo schema della delibera con cui la giunta intende posticipare la chiusura della caccia a lepre, fagiano, starna e pernice rossa, per recuperare almeno in parte le giornate perse a inizio stagione. Lo stesso provvedimento introdurrà la moretta tra le specie cacciabili fino al 31 gennaio; per cacciarla sarà però necessario aver seguito l’apposito corso d’abilitazione.
In attesa della sentenza del Tar, l’assessore Alessio Mammi ribadisce che la giunta regionale ha una prospettiva chiara, ossia «mantenere il calendario degli scorsi anni e stanziare risorse per gli studi che, nel rispetto delle norme e del contesto, ci permettano di fare le scelte giuste».
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