La giunta regionale vorrebbe allineare il calendario venatorio dell’Emilia Romagna 2023/2024 agli ultimi due; ma prima di farlo vuole attendere la sentenza del Tar.
Per definire il calendario venatorio dell’Emilia Romagna 2023/2024 la giunta regionale partirà dalla versione originaria degli ultimi due, che ritiene entrambi «giusti, corretti, legittimi e costruiti bene dal punto di vista scientifico e ambientale» anche dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato sulla chiusura anticipata di questa stagione. Lo ha detto Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura e alla caccia, rispondendo a un’interrogazione della maggioranza (primo firmatario Massimo Bulbi del Partito democratico).
La giunta ritiene che anche il calendario 2022/2023 «garantisse la conservazione delle specie cacciabili e la tutela della biodiversità»; pertanto ha chiesto che il Tar si pronunci sul merito delle singole questioni oggetto del ricorso anche se la stagione ormai s’è conclusa. L’udienza è in calendario il 16 marzo.
Dalle parole di Mammi emerge anche un retroscena su quanto accaduto nelle ultime settimane. Sulla fine della stagione il Consiglio di Stato aveva infatti rinviato gli atti al Tar cui la giunta aveva dunque ripetutamente domandato di anticipare la data dell’udienza. Ma la richiesta, «presentata formalmente più volte, non ha ancora avuto riscontro»; e pertanto la giunta s’è vista costretta a intervenire con una propria delibera.
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