Bozza d’accordo sul calendario venatorio delle Marche 2023/2024 tra associazioni riconosciute e assessorato.
Per evitare che come nei mesi scorsi la giustizia amministrativa intervenga con la mannaia, per il calendario venatorio delle Marche 2023/2024 si prenderà come punto di riferimento la più recente sentenza del Tar «garantendo comunque una stagione di caccia più ampia possibile». S’è chiusa con questa considerazione la riunione tra Andrea Maria Antonini, assessore all’Agricoltura e alla caccia, e i vertici regionali di Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia, Arcicaccia, Italcaccia e Anuu migratoristi; il provvedimento arriverà in giunta nei prossimi giorni.
Restano ancora in bilico soltanto le date d’apertura e chiusura della caccia al colombaccio. Bisognerà attendere un po’ per capire se sarà prevista la preapertura; nel caso, per restare dentro i limiti dell’arco temporale massimo bisognerà finire prima del 31 gennaio.
Per Gabriele Sperandio, presidente regionale dell’Arcicaccia, si tratta «d’un documento di buonsenso e d’un grande risultato»; con quest’impianto il calendario sarà infatti «più robusto in caso di ricorsi», e più sicura la stagione.
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