Il ricorso è improcedibile, ma la decisione sul pagamento delle spese processuali è chiara: il Tar si è espresso sul calendario venatorio dell’Abruzzo 2021/2022.
Non avrebbe avuto senso esprimersi sui contenuti del calendario venatorio dell’Abruzzo, la stagione è abbondantemente alle spalle; ma, anche se il ricorso di Wwf, Enpa, Lipu, Lav e Lndc è ormai improcedibile, il Tar ha comunque deciso di condannare Regione (50%), Federcaccia (25%) e Movimento scelta etica (25%) a pagare i 4.000 euro di spese processuali.
Si definisce soccombenza virtuale; l’ultima versione del calendario e la delibera sulla caccia alla tortora “costituiscono infatti in gran parte un’ulteriore reiterazione dei provvedimenti sospesi in precedenza del Tar”. La Regione Abruzzo, che le due associazioni hanno appoggiato in giudizio, si è dunque resa protagonista di “una sostanziale violazione dei principi generali in materia”; la legge quadro sulla caccia le impone infatti di “assicurare compiutamente e concretamente la sopravvivenza e la riproduzione delle specie cacciabili”. Il Tar ha pertanto deciso di punire la “pervicace e reiterata condotta” della giunta. Avviso per la prossima stagione?
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