Chiusura della caccia alla beccaccia e recupero delle giornate di preapertura: si attende la decisione del Tar sul calendario venatorio della Toscana.
Si attende la decisione del Tar sul calendario venatorio della Toscana dopo che i legali della Regione e delle associazioni venatorie, Federcaccia e CCT in testa, hanno espresso i loro rilievi sul ricorso degli ambientalisti e sull’ordinanza del Consiglio di Stato. Nello scorso dicembre infatti alcune parti del calendario venatorio 2018/2019 sono state sospese in via cautelare da Palazzo Spada che ha accolto le doglianze di Enpa, Lav, Wwf, Lipu e Lac. E ora il Tar, che già a suo tempo si era espresso favorevolmente al calendario, dovrà di nuovo pronunciarsi sul merito della questione.
Più che intervenire su una stagione venatoria ormai chiusa, la prossima sentenza del Tar potrà tracciare la strada per gli anni futuri. “Non solo per la Toscana”, fa notare la CCT, “ma più in generale per l’articolazione dei vari calendari venatori” regionali. Sono due i punti critici: la compensazione delle giornate di preapertura e la chiusura della caccia alla beccaccia.
La CCT fa filtrare parte dell’impianto del controricorso. Anticipando al 10 gennaio la chiusura della caccia alla beccaccia, il Consiglio di Stato ha accolto argomentazioni generiche. In realtà, sostiene la CCT, “dati e monitoraggi articolati in 10 anni di studi” supportano la chiusura al 31 gennaio. Mentre sul recupero delle giornate di preapertura, che secondo Regione e cacciatori contano singolarmente e non come periodo complessivo, bisogna seguire “la corretta interpretazione del parere Ispra del 17 settembre 2010”. Ci vorrà di sicuro qualche settimana prima di sapere come la storia andrà a finire.