La terza sezione del Consiglio di Stato ha respinto il ricorso contro il calendario venatorio della Toscana; non cambiano le date di chiusura della stagione.
I presupposti sono insussistenti: è lapidaria l’affermazione con cui il Consiglio di Stato (ordinanza 5685/2022) ha respinto il ricorso di Lipu, Wwf, Enpa, Lac e Lav contro la decisione del Tar che aveva avallato il calendario venatorio della Toscana per la stagione in corso; in discussione c’era la data di chiusura della caccia a turdidi, uccelli acquatici e beccaccia, aperta dunque fino a fine gennaio come da disposizioni della giunta regionale.
Per la Federcaccia, che ha affiancato gli avvocati della Regione nel corso del giudizio, è il segno che «le associazioni animaliste non possono proporre ricorso contro i calendari venatori regionali limitandosi a rifarsi al parere dell’Ispra e ai key concept»; devono invece «farsi carico di censurare specificamente, una per una, le motivazioni assunte dalle Regioni per discostarsene». Per il presidente nazionale Massimo Buconi «è la riprova che se ben costruiti e debitamente motivati i calendari venatori possono superare attacchi pretestuosi e squisitamente ideologici».
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