Arcicaccia, Enalcaccia, Libera Caccia e Italcaccia invitano la giunta ad approvare rapidamente il calendario venatorio della Toscana replicando quello della stagione 2021/2022.
Approvarlo presto, fotocopiando quello dell’anno scorso: l’oggetto è il calendario venatorio della Toscana, al centro della lettera inviata dalla cabina di regia regionale (ne fanno parte Arcicaccia, Enalcaccia, Libera Caccia e Italcaccia ma non la Federcaccia) all’assessorato competente cui si è chiesto un incontro. Un’approvazione rapida consentirebbe di replicare con calma a eventuali ricorsi e a evitare che si verifichi ciò che ha contrassegnato la scorsa stagione in Lombardia; peraltro, visto il modo in cui la Commissione europea ha aggiornato i key concept per la migratoria, se si replica il calendario 2021/2022 è molto probabile finire a doverlo difenderlo in tribunale.
Le quattro associazioni venatorie chiedono inoltre alla giunta di modificare il regolamento che disciplina la vigilanza venatoria. L’intenzione è apprezzabile, “mettere ordine in un settore che ne aveva gran bisogno”, ma il risultato non del tutto soddisfacente: è infatti necessario ridurre la burocrazia a carico delle guardie venatorie volontarie; eliminare il divieto di andare a caccia il giorno in cui si sono svolti o svolgeranno servizi minimi; ridurre le circostanze in cui è obbligatorio indossare l’uniforme completa. Un altro capitolo delicato riguarda la sicurezza dei volontari; bisogna capire quanto margine lasci il decreto legislativo 81/2008 che assegna obblighi e responsabilità ai presidenti provinciali delle associazioni venatorie. “Certo” scrive la cabina di regia “alcuni aspetti che abbiamo indicato sono difficilmente risolvibili; ma gran parte dei problemi sarebbe stata evitata” se l’assessorato si fosse maggiormente speso nella concertazione.
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