La cabina di regia regionale critica il modo in cui la Federcaccia ha commentato la sentenza del Consiglio di Stato sul calendario venatorio della Toscana.
«Ci suona decisamente fuori luogo la presa di posizione [della Federcaccia] che, cosa non nuova, s’è affrettata a prendersi il merito della vittoria quasi avesse fatto tutto lei»: dopo che il Consiglio di Stato ha salvato il calendario venatorio della Toscana, le quattro associazioni riunite nella cabina di regia regionale (Arcicaccia, Enalcaccia, Italcaccia, Libera Caccia) attaccano la Federcaccia per il modo in cui ha commentato la sentenza. Da mesi in Toscana il rapporto tra la Federcaccia e le altre associazioni venatorie (non però l’Anuu migratoristi) è teso, e la trasformazione della Cct in Unione cacciatori toscani ha amplificato i motivi di dissenso.
La cabina di regia s’interroga inoltre sulla reale paternità d’un documento che aveva cominciato a circolare sul web dopo l’approvazione del calendario venatorio. «Non è firmato e potrebbe quindi essere un falso, come sarebbe auspicabile che fosse» si legge nella nota; «ci pare però di scorgervi uno stile conosciuto. Possiamo dunque solo dirci lieti del fatto che le catastrofiche previsioni dello iettatore, chiunque esso sia, che ha redatto quelle osservazioni» e che suggeriva come emendare il calendario per evitare una sconfitta in tribunale «si siano rivelate del tutto infondate».
L’ottimo lavoro degli uffici regionali ha infatti prodotto «un calendario inattaccabile», al riparo «dagli attacchi ideologici» delle associazioni animaliste. È pertanto necessario continuare su questa strada «badando poco a certe missive imprudenti»; «non vorremmo che, una volta trovata la via buona che siamo certi farà scuola in tutta Italia, qualcuno premesse» per tornare indietro.
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