Con una motivazione strettamente formale il Consiglio di giustizia amministrativa ha respinto il ricorso delle associazioni ambientaliste che contestavano il ripristino del calendario venatorio della Sicilia.
Niente vieta d’impugnare il provvedimento con cui l’assessorato ha ripristinato il calendario venatorio della Sicilia dopo la sospensione; ma quella seguita da Wwf, Lipu, Enpa, Lndc, Lav e Legambiente, che al presidente del Consiglio di giustizia amministrativa avevano chiesto d’intervenire con la misura cautelare monocratica prevista dall’articolo 56 del codice di procedura, non è la strada corretta. Il potere cautelare presidenziale può infatti essere sollecitato solo prima che il collegio abbia trattato la domanda cautelare; non dopo, a prescindere dall’esito.
Respingendo il ricorso, per il momento il decreto 387/2023 salva dunque la stagione di caccia in Sicilia. La camera di consiglio è fissata al 17 gennaio: in assenza d’ulteriori sviluppi giudiziari – ma escluderli è impossibile – eventualmente s’inciderebbe soltanto sugli ultimi giorni prima della chiusura.
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