Federcaccia ed Enalcaccia resisteranno contro il ricorso della Lac sul calendario venatorio della Lombardia e presenteranno a loro volta appello.
Difficilmente impatterà sulla stagione in corso, ma vista la particolarità del contesto regionale potrà dare un indirizzo per le prossime: ecco perché nella seduta del Consiglio di Stato che discuterà il ricorso della Lac sul calendario venatorio della Lombardia compariranno anche Federcaccia ed Enalcaccia.
A differenza di quanto stabilito dal Tar, la Lac ritiene che la legge non consenta di approvare il calendario dopo il 15 giugno o di articolarlo in più atti amministrativi. Per la Federcaccia si tratta invece di due passaggi non contestabili; un conto è considerare eventualmente inopportuna la decisione degli uffici regionali, altro è “la conformità alle previsioni di legge su tempi e modi di approvazione del calendario”.
Ma Federcaccia ed Enalcaccia non si limiteranno a resistere al ricorso della Lac. «Sono altri» commenta il presidente regionale Fidc Lorenzo Bertacchi «i capi della sentenza da riformare». Sarà dunque presentato appello contro i paragrafi che intervengono sul calendario originario senza tener conto delle motivazioni scientifiche presentate dalla Regione. Peraltro il Tar, ancora Bertacchi, «ha stabilito in capo all’Ispra un potere» che eccede le sue competenze reali; di fatto lo pone «al di sopra dei ministeri». Federcaccia ed Enalcaccia si augurano dunque di trovare al loro fianco la Regione sia nell’appello sia nella difesa del calendario dal ricorso della Lac.
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