Federcaccia, Enalcaccia, Arcicaccia, Italcaccia e Anuu-migratoristi contestano il modo in cui la giunta regionale ha gestito l’approvazione del calendario venatorio della Campania.
Non ha rispettato la scadenza prevista dalla legge 157/92, che la fissa al 15 giugno, e non s’è attivata perché fossero rapidamente approvati i piani faunistico-venatori provinciali, o altrimenti prorogato quello regionale: pertanto sul calendario venatorio la giunta che governa la Campania s’è esposta ai ricorsi e ha costretto ancora oggi i cacciatori a dibattersi «nella più completa incertezza sulle date d’apertura».
È dura la critica che le rivolgono Federcaccia, Enalcaccia, Arcicaccia, Italcaccia e Anuu-migratoristi, che peraltro fanno sapere d’essere state convocate soltanto il 5 settembre per un incontro informale; e non sono riuscite a partecipare perché, nonostante il pochissimo preavviso, non c’è stato modo d’organizzare una videoconferenza.
Le cinque associazioni venatorie s’augurano dunque che i nuovi provvedimenti approvati dalla giunta non siano di nuovo a rischio ricorso; se finisse così per la seconda volta, si rischierebbe di gravare ulteriormente l’andamento regolare della stagione venatoria.
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