Conclusa la stagione, è abbastanza positivo il bilancio sulla tenuta dei calendari venatori 2022/2023.
I cacciatori emiliano-romagnoli, marchigiani, campani e siciliani non saranno molto d’accordo, ma il bilancio sulla tenuta dei calendari venatori 2022/2023 è decisamente migliore rispetto ad alcune delle stagioni precedenti; le pronunce della giustizia amministrativa non sono infatti andate in una sola direzione.
Sono rimasti integri i calendari di Toscana, Liguria (respinto il ricorso sulla data di chiusura della caccia al tordo bottaccio), Lombardia (per un errore formale dei ricorrenti; attenzione però all’eventuale apertura di un procedimento per valutare la costituzionalità della legge regionale) e Umbria, dopo i timori d’inizio stagione e l’apertura ritardata di una settimana.
Dopo aver perso una delle giornate aggiuntive per la caccia alla migratoria, i cacciatori veneti hanno rischiato di veder anticipata la chiusura della caccia agli acquatici; ma nonostante le proteste dell’opposizione la giunta Zaia ha superato la sentenza del Tar con una nuova delibera che ha ripristinato la data originaria. Possono dirsi soddisfatti anche i cacciatori sardi: era scontato che il Tar escludesse pavoncella e moriglione dall’elenco delle specie cacciabili.
È andata peggio nelle Marche, in Campania, in Sicilia e in Emilia Romagna, ove i Tar e il Consiglio di Stato hanno deciso d’anticipare la fine della stagione della caccia a buona parte della migratoria; in Emilia Romagna s’attende ancora l’ultima sentenza, utile soprattutto per capire quali saranno gli indirizzi per la prossima stagione.
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