La Toscana ha firmato l’accordo sulla mobilità venatoria con Umbria e Lazio: più facile cacciare fuori regione.
Non sarà solo un patto a due tra Umbria e Lazio: come richiesto dalla Cct, anche i cacciatori toscani avranno uguale priorità per cacciare fuori regione. La giunta Giani ha infatti approvato la delibera che ratifica il regolamento sulla mobilità venatoria. Come ormai da anni, l’accordo poggia su un fondamento triplice: priorità per i cacciatori delle regioni contraenti rispetto ai cacciatori delle altre regioni; priorità per chi fuori regione richiede la residenza venatoria anziché l’iscrizione al secondo Atc; disponibilità di posti giornalieri per la caccia alla migratoria da appostamento (e prenotazione obbligatoria).
Saranno 700 i cacciatori toscani che avranno priorità per iscriversi in un Atc umbro, e altrettanti gli umbri negli Atc toscani (35 euro il costo). Asimmetrica invece la disponibilità di posti giornalieri per la caccia da appostamento: 1.000 per gli umbri in Toscana, 3.989 per i toscani in Umbria (1.580 nell’Atc Perugia 1, 1.409 nell’Atc Perugia 2, 1.000 nell’Atc Terni 3), per un massimo di venti giornate a testa.
Tranne che nella quota per fruire della mobilità venatoria (35 euro in Toscana, 30 nel Lazio), c’è invece simmetria perfetta nell’accordo tra Lazio e Toscana. Non si è infatti stabilito un limite massimo di iscrizioni negli Atc fuori regione; le giornate di mobilità per la caccia da appostamento fisso sono 965, e massimo 18 a testa.
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