Toscana, Umbria e Lazio hanno definito il regolamento che autorizza la caccia in regioni diverse da quelle di residenza.
La Toscana ha rinnovato gli accordi di reciprocità con Umbria e Lazio per rendere possibile la caccia in regioni diverse da quelle di residenza. Mentre si avvicina l’apertura, la mobilità venatoria si arricchisce dunque di un altro tassello.
Chi desidera ottenere la residenza venatoria in una regione diversa da quella in cui vive ha la precedenza su chi chiede l’iscrizione al secondo Atc. Il costo è fissato a 35 euro. Le squadre di caccia al cinghiale saranno accolte nella misura minima prevista dai regolamenti. E se più restrittive, le giornate di caccia settimanali sono quelle stabilite dalla regione di provenienza. Per registrarsi i cacciatori interessati dovranno utilizzare il relativo sistema di prenotazione.
Mobilità venatoria: l’accordo tra Toscana e Umbria
Fino a 700 toscani iscritti in Umbria per la migratoria da appostamento, altrettanti umbri in Toscana anche per la caccia agli ungulati.
Dal 1° ottobre a fine gennaio la Toscana mette inoltre a disposizione 1.000 posti giornalieri. Il corrispettivo umbro è pari a 3.989 (1.580 nell’Atc 1, 1.409 nell’Atc 2, 1.000 nell’Atc 3) per un massimo di 20 uscite a testa: ne possono fruire però non solo i toscani, ma anche i cacciatori di altre regioni con cui sia stato stipulato un accordo analogo.
Mobilità venatoria: l’accordo tra Toscana e Lazio
Parità (quasi) perfetta nell’interscambio tra Toscana e Lazio: 965 posti giornalieri – e 18 giornate a testa – disponibili in ciascuna delle due regioni. Come in Umbria, se nel Lazio la mobilità riguarda solo la migratoria, in Toscana si estende anche agli ungulati.
I posti giornalieri a disposizione per i cacciatori toscani nel Lazio: la divisione per Atc
Vt1: 135
Vt2: 160
Lt1: 92
Lt2: 40
Ri1: 88
Ri2: 76
Fr1: 67
Fr2: 60
Rm1: 91
Rm2: 156