La giunta Fontana ha approvato una serie di proposte di modifica al regolamento che disciplina la caccia in Lombardia.
Per la caccia in zona Alpi in Lombardia sarà vietato l’uso di armi le cui canne misurino meno di 45 centimetri, non di 50; è una delle proposte della giunta Fontana che ora attende il parere della commissione consiliare competente e della Provincia di Sondrio. Nella stessa zona Alpi la giunta propone inoltre di consentire l’utilizzo di cannocchiali con fattore d’ingrandimento superiore a 12x. La motivazione si legge nella relazione illustrativa: in questo modo s’intende favorire “l’azione di caccia in condizioni di maggior sicurezza per i cacciatori che non devono avvicinarsi troppo agli animali e consentire maggiore precisione di tiro in ambienti complessi dal punto di vista geomorfologico e ambientale”. Peraltro queste ottiche “sono altresì idonee a compensare la progressiva riduzione della luce naturale dopo il tramonto”.
Modifiche alla gestione dei richiami vivi e alla cinofilia
Non è peraltro l’unico tema su cui la giunta interviene. Oltre a una serie di interventi legati al trasferimento dei poteri dalle Province alla Regione, la delibera riguarda anche i richiami vivi e la cinofilia. Quando la modifica al regolamento sarà in vigore, i richiami dovranno essere dotati di anellini inamovibili “in materiale metallico, plastico o altro idoneo” forniti dalla Regione o dalla Provincia di Sondrio; l’anello legittimerà il possesso e l’utilizzo del richiamo. Si elimina poi il tariffario per l’accesso alle zone addestramento cani e la partecipazione alle prove cinofile: il titolare dell’autorizzazione sarà libero di determinare le quote. La giunta propone infine di vietare anche a giugno, e non più solo ad aprile e maggio, l’addestramento dei cuccioli di età non superiore a 15 mesi; si amplierebbe così “il periodo di massimo rispetto da riservare alla fauna selvatica durante la stagione riproduttiva”.
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