Federcaccia ha ottenuto un’audizione nella commissione consiliare chiamata a discutere della riforma della caccia in Lombardia.
La legge che disciplina la caccia in Lombardia sta per essere ritoccata un’altra volta. E, vista la centralità di alcuni temi, la Federcaccia ha ottenuto un’audizione in commissione consiliare – che su qualcosa si è già espressa. Sono soprattutto due le questioni problematiche, l’istituzione dei valichi montani e la gestione degli anelli per i richiami d’allevamento.
La Federcaccia si oppone innanzitutto alle richieste di alcune associazioni animaliste che reclamano l’istituzione di trentasei valichi montani (automatico il divieto di caccia entro un chilometro), “più di quanti ne siano stati istituiti su tutto l’arco alpino da Trieste a La Spezia”.
Delicata anche la questione anelli: Federcaccia ha riscontrato che il 74% di quelli distribuiti ai cacciatori “ha misure fuori dalle tolleranze fin dall’origine”. È necessario intervenire, per evitare “procedimenti penali e sequestri infondati”.
Passa in secondo piano tutto il resto, compreso il momento in cui annotare il prelievo sul tesserino venatorio. Federcaccia dimostra comunque di apprezzare la semplificazione sul rinnovo degli appostamenti “che potrà essere effettivamente più snello e rapido”. Giudizio sospeso invece sull’abolizione della banca dati dei richiami. È vero che eliminerà la burocrazia, ma renderà impossibile pianificare le catture su una base solida e “individuare i cacciatori cui concedere un carniere maggiorato per l’allodola”.
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