Polemiche tra assessorato e associazioni venatorie sulla gestione della caccia in Campania.
La gestione della caccia in Campania apre uno scontro tra la giunta De Luca e le associazioni venatorie. L’audizione con l’assessore Nicola Caputo dimostra quanto la politica sia lontana dal mondo venatorio e dalle sue istanze, condivise anche dagli agricoltori. Lo scrivono Arcicaccia, Libera Caccia, Federcaccia, Enalcaccia, Italcaccia e Anuu che si rivolgono al presidente della Regione per rinnovare la disponibilità a collaborare e criticare l’atteggiamento dell’assessore.
La giunta è ancora in tempo ad avviare “un confronto sereno e paritario” che renda davvero innovativa la politica venatoria; se non andrà così, il cacciatore “che è anche cittadino ed elettore non potrà esimersi dal valutare in maniera oltremodo negativa questo ostile atteggiamento di chiusura”.
La polemica è stata scatenata sia dalla dinamica, appena un quarto d’ora dopo 45’ di ritardo, sia dai contenuti dell’audizione. La politica, scrivono le associazioni venatorie, non ha “accettato l’offerta di collaborazione tecnica” né la richiesta “di non introdurre ulteriori insensate restrizioni” nel prossimo calendario. La Regione intende infatti estendere al massimo il principio di precauzione.
“La disponibilità al confronto non ha trovato un riscontro concreto né un seguito”, né l’assessore ha individuato la figura tecnica che avvii il dialogo col mondo venatorio. I cacciatori campani non capiscono perché “per innovare la caccia servano ulteriori limitazioni, ma si possa fare a meno delle loro istanze”. Le associazioni venatorie assicurano dunque che vigileranno e non escludono di rivolgersi ai tribunali perché valutino la legittimità e la legalità dei prossimi provvedimenti.
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