L’ordinanza del Tar dà il via alla stagione di caccia in Abruzzo: decade la sospensione del calendario venatorio.
La caccia in Abruzzo può prendere il via. Il Tar si è infatti pronunciato sul ricorso di Wwf e Lega per la difesa del cane; e, pur accogliendone alcuni motivi, salva in larga parte il calendario venatorio sospeso in precedenza. Almeno per adesso, verrebbe da dire: si tratta di una nuova ordinanza cautelare, la trattazione di merito è fissata al 4 dicembre.
Si parte con moriglione, pavoncella, allodola e coturnice. I cacciatori abruzzesi potranno cacciarli, il Tar non ha ritenuto opportuno intervenire sul punto.
Cambia però la data di chiusura a una lunga serie di specie, su tutte beccaccia e beccaccino: fucile nel fodero il 31 dicembre anziché il 20 gennaio. Stessa data di chiusura anche per quaglia, fagiano, cesena, tordo sassello e bottaccio, alzavola, fischione, folaga, gallinella d’acqua, germano reale, marzaiola, porciglione, canapiglia, codone, frullino e mestolone oltre ai già citati moriglione e pavoncella. Il 31 dicembre dovrà concludersi anche la caccia in forma vagante.
Ma l’ultima nota è dolce: è vero che la preapertura alla tortora non era legittima. Ma l’apertura alla terza domenica di settembre va benissimo.
Perché questa ordinanza sulla caccia in Abruzzo?
“In assenza di un aggiornato piano faunistico venatorio” scrive il Tar “non appare congruo il discostamento della Regione dal parere espresso dall’Ispra”.