Chi caccia in Abruzzo guarda con attenzione agli ultimi sviluppi tecnici e politici dopo che il Tar ha sospeso il calendario venatorio originario.
È pieno di incisi in rosso che potrebbero essere modificati dopo la sentenza di merito; in ogni caso qualcosa si muove perché la stagione venatoria si apra anche per chi caccia in Abruzzo. La giunta ha infatti presentato una nuova proposta di calendario venatorio che fa seguito alla sospensione del Tar. Contestualmente ha chiesto agli uffici tecnici di procedere alla valutazione di incidenza ambientale “con ogni possibile urgenza”.
Nell’atto si legge che sono state “recepite integralmente” le osservazioni di Ispra e delle associazioni ambientaliste che hanno firmato il ricorso. Nondimeno, potrebbe esserci un problema di tempi. Ci sono infatti 30 giorni per le eventuali osservazioni sul documento che valuta l’incidenza ambientale. E, visto che la procedura è stata avviata il 5 settembre, si scivola all’inizio di ottobre. Ma la bozza del nuovo calendario venatorio apre la caccia ad alcune specie già nel mese di settembre. Per sciogliere i dubbi potrà essere utile l’incontro annunciato da Federcaccia Teramo. Domani alle 20 l’assessore all’Agricoltura Emanuele Imprudente (Lega) e i consiglieri della maggioranza di centrodestra incontreranno infatti i cacciatori abruzzesi a Notaresco.
Caccia in Abruzzo, il nuovo calendario venatorio
La bozza del nuovo calendario venatorio consente la caccia a moriglione e pavoncella. No invece a coturnice e allodola, almeno fino alla camera di consiglio del Tar. Dalla sentenza scaturiranno anche le date per il prelievo di quaglia, fagiano, cornacchia grigia, gazza, ghiandaia e beccaccia, la cui chiusura oscilla tra il 30 dicembre e il 10 gennaio.