Caccia e gestione della beccaccia

Caccia e gestione della beccaccia
La stampa con cui Gianfranco Guidali ha omaggiato i presenti al termine dell’incontro per fare il punto su caccia e gestione della Scolopax rusticola, organizzato dalla delegazione Lombardia del Club della Beccaccia

La delegazione lombarda del Club della Beccaccia ha organizzato una giornata di lavori per fare il punto sulle principali tematiche che riguardano la caccia alla beccaccia in Italia e oltre i nostri confini.

A Montù Beccaria (Pavia), presso la società agricola operaia, la delegazione Lombardia del Club della Beccaccia ha organizzato un incontro con focus su caccia e gestione della Scolopax rusticola in Italia e all’estero.

Dopo il saluto di benvenuto del delegato Ernesto Rovati al presidente del club dottor Giovanni Giuliani, al vicepresidente Luciano Vitelli e a tutti i presenti, è stato dedicato qualche minuto alla commemorazione di alcuni soci pavesi, fondatori dello storico sodalizio di cacciatori di beccaccia (Mario Araldi, don Rino Dossena, Ercole Rovati, Angelino Pontiroli).

Conservazione della beccaccia

Particolarmente ambiziosi, i temi all’ordine del giorno hanno spaziato dallo stato di conservazione della specie sino ad arrivare all’analisi dei metodi di monitoraggio della beccaccia.

In primis è stato analizzato lo stato di salute della Scolopax rusticola, che risulta non essere allarmante, ma in posizione di decremento. Negli ultimi vent’anni, infatti, anni si è registrato un calo della popolazione di circa il 10%.

La stessa fenologia della migrazione sta cambiando velocemente, condizionata dai cambiamenti climatici, con arrivi sempre più tardivi e ripartenze anticipate, andando anche a incidere sui periodi e gli esiti della nidificazione.

Monitoraggio della beccaccia

Particolare attenzione è stata dedicata al monitoraggio con il cane da ferma che dovrebbe attenersi al protocollo Ispra-Club della Beccaccia, con sessioni di rilevamento a gennaio, eventualmente prolungate a febbraio e comunque mai a marzo.

Questo per svariate motivazioni. Per l’attendibilità del monitoraggio che, come per tutti gli uccelli migratori, deve essere realizzato su contingenti svernanti, quindi fermi e non in movimento. Per evitare di creare perturbazioni sulla specie in una fase critica e molto delicata come la migrazione prenuziale. Infine, specialmente in Italia settentrionale, per evitare il rischio di imbattersi in beccacce che a marzo sono già in fase di riproduzione e quindi nidificanti. In più occasioni, svariati soci del Club della Beccaccia del nord Italia hanno verificato tali eventi.

A tal proposito si è fatta menzione degli innovativi protocolli di monitoraggio invernale adottati recentemente dalla Regione Marche e dalla Regione Emilia Romagna. Monitoraggi, questi, che prevedono a gennaio e a febbraio l’uso combinato di termocamere in notturna da parte di tecnici professionisti e il monitoraggio diurno con cani e conduttori abilitati. L’auspicio è che anche altre Regioni si allineino a questo protocollo più sostenibile per la beccaccia (non si esce a marzo) e più credibile per quanto riguarda la solidità dei dati così raccolti.

La pressione venatoria sulla beccaccia

Altra nota dolente rilevata è la pressione venatoria sulla beccaccia. Nonostante la diminuzione dei cacciatori e delle altre specie cacciabili con il cane, risulta in costante aumento.

Rimane, purtroppo, anche il problema irrisolvibile degli abbattimenti illegali all’aspetto. E sarebbe quanto mai auspicabile per una corretta gestione della specie l’unificazione del periodo di caccia e dei prelievi massimi consentiti almeno nei Paesi europei. Non è più ammissibile cacciare la beccaccia a febbraio come, ad esempio, in alcuni dipartimenti francesi o Stati balcanici.

Dopo un momento conviviale (il pranzo a base di piatti e vini tipici del posto è stato gentilmente offerto dalla casa), che ha rappresentato un ulteriore e piacevole momento di confronto e scambio di opinioni tra i presenti, il socio del Club della Beccaccia (delegazione Lombardia) Gianfranco Guidali, cacciatore, pointerista, ricercatore indipendente, ha allietato i partecipanti all’incontro con un’interessante presentazione delle sue ricerche. Questa è stata arricchita dalla proiezione di fotografie inedite, da lui scattate durante le sue osservazioni sul campo.

Guidali ha inoltre omaggiato i presenti con una stampa di un suo disegno, che ritrae una suggestiva scena di caccia alla beccaccia.

Dalla parte della beccaccia

Partecipanti e relatori si sono quindi congedati con la soddisfazione di aver trascorso una giornata all’insegna dello slogan del sodalizio “dalla parte della beccaccia”. Chi volesse ulteriori informazioni sulle attività del Club della Beccaccia delegazione Lombardia può contattare il delegato Ernesto Rovati scrivendo a ernestodimontu@libero.it.

© Ernesto Rovati, delegato Club della Beccaccia Lombardia

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