La Federcaccia di Bergamo torna sul rapporto tra caccia e controllo faunistico e chiede un intervento deciso delle istituzioni.
È uno dei temi caldi della politica venatoria, si leva da Bergamo la nuova voce sul rapporto tra caccia e controllo faunistico. Con una proposta decisa: modificare l’articolo 19 della legge quadro sulla caccia e introdurre la figura dell’operatore faunistico-venatorio, cacciatore abilitato dopo la frequenza di un apposito corso. Lo chiede Federcaccia con le parole del presidente Michele Bornaghi, intervenuto a ridosso di un incontro tra le associazioni venatorie e la Coldiretti.
Sono troppo pochi gli agenti di polizia provinciale impiegati nelle attività di controllo faunistico. Ecco perché, suggerisce Federcaccia, c’è un interesse condiviso di cittadini, agricoltori e istituzioni “nell’attribuire nuovamente ai cacciatori un ruolo di utilità sociale”. Senza costi per la collettività, si sottolinea. Federcaccia Bergamo auspica dunque un intervento del consiglio regionale lombardo, e delle altre Regioni che vorranno affiancarlo, per fare pressione su Roma. Dove, è bene ricordarlo, giace in un cassetto il ddl presentato dal senatore leghista Francesco Bruzzone.