La Confederazione cacciatori toscani delinea il possibile profilo della gestione faunistica e della caccia durante la fase 2.
Salvaguardare le produzioni agricole, la gestione faunistica e gli Atc senza ovviamente trascurare la salute pubblica: la Cct ritiene che la caccia durante la fase 2 debba perseguire questi obiettivi.
La Confederazione dei cacciatori toscani chiede innanzitutto di coinvolgere nelle operazioni di controllo faunistico tutti gli operatori abilitati e di rendere possibile la caccia di selezione, evidentemente compatibile con qualsiasi norma di distanziamento interpersonale. Poi c’è la questione Atc: è opportuno, afferma la Cct, istituire un fondo regionale straordinario a garanzia dei bilanci. In questo modo gli Ambiti potrebbero rimborsare i danni da selvaggina mantenendo attive le proprie funzioni ed evitando che gli amministratori rispondano in prima persona. La Cct suggerisce inoltre di ridurre la quota d’iscrizione all’Atc per le cosiddette categorie fragili, a partire da pensionati e ultrasettantenni.
Nel frattempo deve proseguire il confronto per l’approvazione del prossimo calendario venatorio. Mondo della caccia e istituzioni devono inoltre riflettere e trovare un punto d’equilibrio sulla manutenzione degli appostamenti fissi e sull’allenamento e addestramento dei cani.
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