Nino Spirlì, presidente facente funzioni della Calabria, autorizza la caccia di selezione al cinghiale anche fuori comune.
La caccia di selezione al cinghiale è un’attività necessaria “per conseguire l’equilibro faunistico-venatorio e limitare i danni alle colture e il potenziale pericolo per l’incolumità pubblica”. Pertanto, a prescindere da quanto stringano i provvedimenti anticontagio, il presidente della Calabria Antonino Spirlì la autorizza nel comune e nell’Atc di residenza e nel distretto in cui il cacciatore è iscritto. Si può sforare il coprifuoco non solo per il rientro al domicilio, ma anche per l’eviscerazione e i controlli sanitari del cinghiale abbattuto.
Con lo stesso provvedimento Spirlì autorizza inoltre l’attività di addestramento cani nelle afv, aatv e zac, anche al di fuori del comune di residenza. L’ordinanza 26/2021 si applica solo ai cacciatori residenti in Calabria.
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