La giunta regionale ha approvato una delibera che modifica i regolamenti per la caccia di selezione al cinghiale in Lombardia.
In tutta la regione, senza più limiti massimi: ridefinendo i regolamenti sulla caccia di selezione al cinghiale in Lombardia, la giunta Fontana si pone come obiettivo esplicito la riduzione della specie; troppo elevato il rischio che il virus della peste suina africana entri in un territorio in cui «è allevato il 50% dei suini nazionali». Per Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura, «bisogna pertanto fare di tutto per contenere il cinghiale, vettore della malattia, con un piano operativo che presti prioritariamente attenzione al rischio d’introdurre l’infezione dall’area infetta di Liguria e Piemonte».
La delibera approvata dalla giunta sostituisce la soglia massima d’abbattimenti con una soglia realizzativa minima, non inferiore all’80% della popolazione stimata; si potrà andare a caccia cinque giorni invece di tre, com’era finora. Oltre che nelle operazioni di controllo faunistico, resta possibile servirsi di visori notturni e foraggiamento attrattivo anche nelle uscite di caccia. La Regione fa inoltre sapere di voler incrementare la rete di macelli e centri di sosta, per potenziare la filiera della carne di cinghiale.
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