La giunta regionale prova a potenziare la caccia di selezione al cinghiale in Lombardia; i dati sugli abbattimenti nel 2021 segnalano già un incremento rispetto al passato.
Gli agricoltori che subiscono danni alle coltivazioni potranno chiedere alla polizia provinciale di autorizzare l’intervento di due cacciatori abilitati al prelievo degli ungulati: la disciplina che regola la caccia di selezione al cinghiale in Lombardia si arricchisce di un altro tassello. Ne dà conto l’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi che commenta la delibera approvata dalla giunta. Rolfi ritiene che negli ultimi anni la Regione abbia fatto di tutto – aggiornamento della legge di riferimento; autorizzazione all’intervento diretto degli agricoltori e all’uso del visore notturno – per potenziare la gestione del cinghiale; ora è però necessario l’intervento dello Stato, che non può più rinviare la discussione sulla legge quadro sulla caccia.
Nel frattempo la Regione ha definito un cronoprogramma che impone ad Atc e Comprensori alpini di non andare oltre il 1° luglio con i progetti pluriennali di gestione e i piani annuali di prelievo; se la scadenza non sarà rispettata, la giunta eserciterà il potere sostitutivo «e predisporremo direttamente i piani per avviare ovunque la caccia di selezione».
Nel 2021 in Lombardia sono stati abbattuti 12.972 cinghiali «cui vanno aggiunti i 1.187 in parchi e riserve, contro i 9.198 totali del 2020 e i 7.371 del 2019. La norma regionale dunque funziona».
Gli abbattimenti per provincia nel 2021
- Bergamo: 2.152
- Brescia: 2.036
- Como: 3.876
- Cremona: 300
- Lecco: 368
- Lodi: 21
- Milano: 106
- Pavia: 1.730
- Sondrio: 477
- Varese: 1.906
- Totale Lombardia: 12.972
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