Ok agli interventi di notte, ok all’impiego dell’arco: la giunta Marsilio ha approvato il nuovo disciplinare per la caccia di selezione al cinghiale in Abruzzo.
Come già nel 2020, la caccia di selezione al cinghiale in Abruzzo sarà consentita anche di notte; nel caso si potranno impiegare fonti luminose e visori notturni “per massimizzare sia la sicurezza sia efficacia e selettività del prelievo”.
Lo prevede il disciplinare approvato dalla giunta regionale nei giorni scorsi, provvedimento che autorizza anche l’impiego dell’arco; per essere abilitato al prelievo, l’arciere deve aver superato la relativa prova di tiro (quattro frecce su cinque all’interno di un bersaglio tridimensionale dal diametro di 20 centimetri a una distanza di massimo 15 metri per l’arco tradizionale e 25 metri per l’arco compound). Chi invece caccia con la carabina deve procedere alla taratura e far certificare da un istruttore di tiro che a 100 metri almeno quattro colpi su cinque attingono un bersaglio dal diametro di 15 centimetri.
Se dopo cinque uscite un cacciatore non ha abbattuto alcun cinghiale, l’Atc lo esclude dall’attuazione dei piani di prelievo riaffidando ad altri le sue quote. E oltre a quanto previsto dalla pianificazione, la Regione può chiedere agli Atc l’attivazione di interventi specifici da effettuare nel giro di 48 ore; se l’Atc non riesce a farsene carico, la Regione avvia la relativa operazione di controllo faunistico.
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