La cabina di regia del mondo venatorio scrive agli uffici regionali per spiegare come accogliere le richieste di Bruxelles sulla caccia alla tortora.
Ridurre il carniere, monitorare il prelievo: per salvare la stagione di caccia alla tortora le Regioni dell’areale centro-orientale, di fatto tutte tranne Piemonte e Liguria, devono accogliere le richieste della Commissione europea. La cabina di regia del mondo venatorio (Federcaccia, Arcicaccia, Libera Caccia, Anuu, Eps, Enalcaccia, Italcaccia, Cncn) ha dunque scritto agli Uffici caccia regionali per suggerire le prossime mosse.
È ovviamente necessario dimezzare il carniere stagionale (da venti e dieci tortore per cacciatore) e le giornate di preapertura (mezza giornata invece che intera). È poi opportuno fissare un tetto massimo di tortore abbattibili calcolando la media dei prelievi nel quinquennio 2013-2018 e dividendola a metà. E, per ottenere una rendicontazione rapida che consenta di verificare subito a che punto siamo, si suggerisce di obbligare i cacciatori a inviare una scheda di riepilogo nei giorni compresi tra il 6 e il 10 settembre. “Si tratta” si legge “di gestire la tortora come già si fa con le specie in deroga, come lo storno”. Accelerare “la rendicontazione nella prima decade di settembre” permette infatti di “valutare se si raggiunge il tetto prima dell’apertura generale del 19 settembre”.
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