Il Consiglio di giustizia amministrativa ha respinto l’istanza dei cacciatori, ma la caccia alla tortora in Sicilia aprirà regolarmente secondo quanto previsto dal nuovo calendario.
La censura al calendario venatorio 2022/2023 resta valida, ma nella stagione che sta per iniziare la caccia alla tortora in Sicilia aprirà regolarmente già con la preapertura del 2 settembre (uscite consentite poi il 3, il 6 e dal 17 al 30 settembre): pur respingendo il ricorso di Liberi cacciatori siciliani, Associazione nazionale cacciatori e Italcaccia Sicilia che chiedevano la sospensione cautelare della sentenza del Tar, l’ordinanza 242/2023 del Consiglio di giustizia amministrativa non tocca infatti il calendario venatorio 2023/2024; nelle motivazioni si legge chiaramente che così i giudici hanno potuto decidere perché i rischi non sono imminenti, non relativi cioè a una scadenza ravvicinata.
Ma non è detto che la situazione sia definitiva. I Liberi cacciatori siciliani fanno infatti sapere che se le associazioni animaliste presentassero ricorso sul nuovo calendario «le circostanze cambierebbero radicalmente»; pertanto «non potrebbe che essere riproposta la domanda cautelare di sospensione della sentenza» relativa al vecchio sistema di monitoraggio dei prelievi.
Insieme a Sicilia nostra, le associazioni sono rappresentate in giudizio dallo studio legale Alfio Barbagallo; dalla nota che ha inviato all’Ansa che aveva in parte frainteso le conseguenze dell’ordinanza s’apprende che quest’anno il sistema di monitoraggio degli abbattimenti ha ricevuto il parere favorevole dell’Ispra «che ha espressamente ritenuto attuabile il prelievo della tortora selvatica in Sicilia sin dal 2 settembre».
Quest’anno infatti il sistema di monitoraggio è stato potenziato. Per accedere al portale in cui registrare i prelievi i cacciatori dovranno utilizzare lo Spid o la carta d’identità elettronica e fornire un indirizzo pec; riceveranno in questa casella la comunicazione di stop al prelievo una volta raggiunto il 90% del contingente massimo prelevabile, ossia 2.970 abbattimenti su 3.300 complessivamente consentiti.
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