Dopo la sentenza del Tar sulla chiusura della caccia alla beccaccia e il recupero delle giornate di preapertura, Federcaccia e CCT ricorreranno al Consiglio di Stato.
La controversia sul calendario venatorio della Toscana non finisce qui: Federcaccia e CCT hanno annunciato che ricorreranno al Consiglio di Stato contro l’ultima sentenza del Tar, per cambiare la norma sulla chiusura della caccia alla beccaccia e sul recupero delle giornate di preapertura. La mossa è stata comunicata con una nota congiunta.
Sul recupero delle giornate di preapertura Fidc e CCT ritengono che il Tar “non abbia fornito alcuna plausibile motivazione”. La sentenza si basa su un parere Ispra “di poche righe”, che di fatto non chiarisce la questione. Sulla chiusura della caccia alla beccaccia il ricorso si fonderà sui più recenti studi scientifici che pospongono le date di migrazione prenuziale.
Alla base, sostengono Federcaccia e CCT, c’è una questione cruciale da risolvere. Quando si parla di calendari venatori il parere Ispra è sì obbligatorio, ma non vincolante. Ma, nonostante la sua “evidente genericità” che lo porta a essere “praticamente identico per tutte le Regioni”, le ultime pronunce della giustizia amministrativa lo considerano “insuperabile”, ossia vincolante. Il ricorso ha quindi un duplice obiettivo. Chiaramente, emendare l’ultima sentenza sulla caccia alla beccaccia e il recupero del periodo di preapertura. E poi, una volta per tutte, rimarcare che “le valutazioni di merito in materia di caccia” spettano alle Regioni, foss’anche solo per motivi di omogeneità sul territorio nazionale.
Federcaccia e CCT fanno sapere di esser pronte a dare battaglia. Qualora il Consiglio di Stato confermi la sentenza del Tar, non si esclude un ulteriore ricorso in sede europea.