Caccia al tordo, Fidc: decreto del Tar della Calabria non automaticamente applicabile

Caccia al tordo, Fidc: sentenza del Tar della Calabria non automaticamente applicabile: tordo sassello (Turdus iliacus) con bacca rossa nel becco
© Jukka Jantunen / shutterstock

La Federcaccia ritiene che, nonostante il decreto del presidente del Tar, in assenza d’un provvedimento della Regione Calabria la caccia al tordo resti aperta fino a fine gennaio.

Per fortuna gennaio sta finendo: diversamente ci sarebbe stato da chiedere il ricovero per star dietro alle singole interpretazioni di quanto deciso dalla giustizia amministrativa sui calendari venatori; l’ultimo aggiornamento arriva dalla Calabria, dove la Federcaccia ritiene che il decreto del presidente del Tar non possa considerarsi «fonte normativa autonoma», e dunque che in assenza d’un provvedimento della Regione la caccia al tordo possa restare aperta anche oggi e domani (non venerdì, giorno di silenzio venatorio).

A sostegno della propria tesi la Federcaccia adduce la mancata convalida del sequestro del fucile ai cacciatori ai quali giovedì scorso i carabinieri forestali avevano contestato la caccia al tordo nel periodo di chiusura.

Per la Federcaccia dunque anche alla situazione che s’è generata in Calabria può applicarsi la nuova formulazione dell’articolo 18 della legge 157/92, modificato dalla maggioranza nel corso dell’ultima sessione di bilancio; diversa è la posizione del Tar che, ritenendo ben circoscritta la casistica (la clausola di salvaguardia s’applica soltanto nel periodo compreso tra l’eventuale accoglimento d’una domanda cautelare e la sentenza di merito, qualsiasi sia il grado del giudizio amministrativo), aveva definito esecutivo quanto stabilito a novembre.

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