La caccia al cinghiale in Liguria sta trovando troppi ostacoli: la Federcaccia scrive al ministro della Salute per tentare di sbloccare la soluzione.
Se nella zona di restrizione si continuerà a vietare l’autoconsumo della carne anche dopo che il test per il virus della peste suina africana abbia dato esito negativo, la caccia al cinghiale in Liguria continuerà a non essere incisiva; per protesta contro le misure imposte dall’Asl e dal commissario straordinario nell’Atc Genova 1 non si sta infatti effettuando la braccata. Per sbloccare la situazione Andrea Campanile e Adriano Zanni, presidenti della Federcaccia ligure e genovese, hanno dunque scritto al neoministro della Salute Orazio Schillaci per chiedergli un intervento urgente.
Visto che per tutte le carcasse sono previsti campionamento e analisi, non si capisce come mai i cinghiali abbattuti nella zona di restrizione II non possano essere destinati all’autoconsumo. D’altra parte ciò avviene regolarmente nella zona di restrizione I, con la quale «non esiste alcuna delimitazione»; e il regolamento europeo vieta il trasporto delle carcasse e il consumo della carne fuori dalla zona soggetta a restrizioni, non l’autoconsumo all’interno.
I cacciatori chiedono inoltre di semplificare le procedure di rimozione dei cinghiali dal bosco dopo l’abbattimento. Adesso infatti il protocollo prevede che le carcasse siano trasportate in sacchi chiusi ermeticamente; ma oltre a essere di difficile esecuzione questa pratica è insensata, visto che su quel terreno il cinghiale è già vissuto a lungo.
Se le regole su recupero e autoconsumo non cambieranno, i cacciatori dell’Atc Genova 1 continueranno ad astenersi dalle braccate. Ma il depopolamento è una priorità, non soltanto per motivi sanitari; si dovrà quindi ricorrere «a improbabili figure professionali, che dovranno ovviamente essere retribuite»; a questa spesa dovrà essere aggiunto il costo della cremazione delle carcasse, in media 500 euro a cinghiale. Per risparmiare c’è un modo semplice, affidarsi ai volontari; ma perché si attivino vogliono che l’autoconsumo torni a essere consentito.
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