Pronunciandosi sulla stagione ormai conclusa, il Tar intima alla Regione Toscana di “conformarsi nell’immediato alle prescrizioni internazionali, europee e statali” e di recepire nel nuovo calendario venatorio il divieto di caccia a moriglione e pavoncella.
Non basta il nuovo calendario venatorio, la stagione di caccia a moriglione e pavoncella rischia di non iniziare neppure. Perlomeno in Toscana. Il Tar ha infatti accolto il ricorso di cinque associazioni ambientaliste che contestavano il calendario 2019/2020. Si potrebbe obiettare: ma la stagione è finita. La pronuncia, risponde il Tar, serve anche a “correggere e indirizzare l’operato futuro dell’amministrazione che in questa materia viene annualmente rieditato”.
E dunque, per punti. 1• L’articolo 117 della Costituzione consente al ministero dell’Ambiente di escludere le due specie dall’elenco di quelle cacciabili. 2• In ogni caso il divieto non nasce dalla volontà del governo, ma dagli accordi internazionali cui l’Italia ha aderito.
L’obbligo di rispettare i trattati prevale dunque sui calendari venatori regionali. E l’assenza di specifici piani d’azione fa sì che il prelievo non possa considerarsi sostenibile. Pertanto, scrive il Tar, la Regione Toscana “deve conformarsi nell’immediato alle prescrizioni internazionali, europee e statali, recependo nel calendario venatorio il divieto di prelievo di moriglione e pavoncella”.
La Confederazione Cacciatori Toscani si dice pronta alla battaglia, “necessaria a difendere i futuri calendari venatori”. Più che tecnica, “la questione è politica” e giungerà davanti al Consiglio di Stato, come già annunciato da Federcaccia. “Sarebbe bastato approfondire l’entità del prelievo di pavoncella [1,22%] e moriglione [0,78%] in Italia” chiude per adesso la Cct “e confrontarlo con la popolazione per comprendere che l’incidenza è ininfluente sulla demografia complessiva”. Nel frattempo si attende la risposta del governo all’interrogazione parlamentare presentata dal leghista Francesco Bruzzone.
Le altre questioni: preapertura e beccaccia
Il Tar della Toscana si è espresso anche sul recupero delle giornate di preapertura e sul periodo di caccia alla beccaccia. Sul primo tema la questione è ormai piana, tanto che la Regione ha già assorbito i rilievi nel nuovo calendario: si recupera l’intero periodo, non le singole giornate.
Sulla beccaccia vincono i cacciatori. Non è un problema fissare la chiusura della caccia al 31 gennaio se la decisione è “sorretta da ampia e articolata motivazione” che si basa su monitoraggi, esami e studi scientifici.
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