Francesco Bruzzone (Lega) chiede ai ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente di prendere posizione sul piano di controllo del colombaccio in Emilia Romagna.
A provocare danni all’agricoltura è il piccione domestico, non il colombaccio: dunque Francesco Bruzzone, deputato della Lega, non si spiega perché la Regione Emilia Romagna abbia dedicato a questa specie un piano di controllo che in cinque anni prevede l’abbattimento di 55.000 esemplari (11.000 l’anno, circa il 15% della media dei prelievi venatori stagionali) sin dal 1° aprile, ossia in piena fase di nidificazione; sulla questione ora dovrà esprimersi anche il governo Meloni, interpellato con un’interrogazione rivolta ai ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente.
Il colombaccio, segnala Bruzzone, è un migratore, presente in maniera massiccia solo in alcuni periodi dell’anno; l’abbattimento indiscriminato, «che non è caccia», andrebbe a influire sulla popolazione anche in altri areali, non solo italiani.
È necessaria, si legge nella nota che accompagna l’interrogazione, una gestione adeguata: il colombaccio è «una risorsa faunistica importante, che non merita d’essere calpestata da strampalate iniziative regionali».
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