Per evitare che i bossoli delle cartucce esplose finiscano nei barattoli di conserva, l’Anicav chiede alle associazioni venatorie di sensibilizzare i cacciatori; le ha risposto Massimo Buconi, presidente nazionale Federcaccia.
Né la raccolta meccanica dei pomodori né, a causa del colore, le selezionatrici ottiche delle aziende di trasformazione riescono a individuare i bossoli che, abbandonati dai cacciatori, in molti casi rischiano di finire nei barattoli di conserva: l’Anicav, Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali, ha dunque scritto ai vertici delle sette associazioni venatorie riconosciute (è stato Il Fatto Quotidiano a diffondere il contenuto della lettera, originariamente riservata) per sollecitare una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei cacciatori, e soluzioni pratiche e sostenibili per evitare che si ripetano casi analoghi.
Intanto ha risposto Massimo Buconi, presidente nazionale della Federcaccia, che ha fatto sapere di aver già chiesto a tutte le sezioni locali di sensibilizzare gli iscritti; la legge sulla caccia tuttavia impone già di raccogliere i bossoli esplosi, e di non abbandonarli nell’ambiente.
Da consumatore però Buconi segnala «una certa preoccupazione» di fronte all’affermazione che sia impossibile rilevare corpi estranei nel processo di trasformazione alimentare, visto che sia la plastica sia il metallo sono spesso presenti nelle aree coltivate, e non soltanto per colpa dei cacciatori.
La Federcaccia chiede dunque all’Anicav che la medesima richiesta d’attenzione sia rivolta anche agli altri frequentatori delle campagne, compresi i lavoratori impiegati nell’agricoltura.
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