La cabina di regia del mondo venatorio risponde all’Anicav che aveva chiesto ai cacciatori maggior rispetto della natura, per evitare che i bossoli finiscano nei barattoli di conserva.
In parte ricalca quanto già detto da Massimo Buconi, presidente nazionale della Federcaccia: è grave che le aziende di trasformazione alimentare, che hanno criticato il comportamento dei cacciatori e hanno segnalato il pericolo che nei barattoli di conserva finiscano bossoli lasciati sul terreno, «non siano in grado di rilevare corpi estranei eventualmente raccolti insieme ai pomodori; spesso infatti plastica e metallo sono presenti nei campi coltivati».
È il paragrafo centrale della lettera che nelle scorse ore la cabina di regia del mondo venatorio (Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia, Anuu, Italcaccia, Cncn; negli ultimi tempi l’Arcicaccia non ne firma i comunicati) ha inviato all’Anicav dopo le proteste di alcune aziende agricole che «lamentavano di non riuscire a distinguere i bossoli dai pomodori durante le operazioni di raccolta meccanica».
Chiedendo di evitare strumentalizzazioni («il periodo che intercorre tra la semina e la raccolta dei pomodori da industria non appare sovrapponibile alla stagione venatoria»), la cabina di regia del mondo venatorio segnala inoltre che da anni le associazioni sono impegnate in attività di pulizia di bonifica dei campi e dei boschi «troppo spesso confusi per discariche da altre categorie di frequentatori della natura».
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