Beretta Brx1 calibro 6,5 Creedmoor: il test

Beretta Brx1 calibro 6,5 creedmoor test
© Matteo Galuzzi / Caccia Magazine

La Brx1, la straight-pull di Beretta, è ora disponibile anche in calibro 6,5 Creedmoor: ecco i risultati del test che consente di apprezzarne la chiusura con testina rotante a otto tenoni, i comandi totalmente ambidestri, il peso regolabile dello scatto e la canna intercambiabile fissata allo chassis in alluminio.

Dopo .308 Winchester, .30-06 Springfield e .300 Winchester magnum, ora la Brx1, l’innovativa carabina da caccia a riarmo lineare di Beretta, è disponibile anche in 6,5 Creedmoor. Si tratta di uno dei calibri più di tendenza tra i cacciatori americani, europei e anche italiani, apprezzato per le sue notevoli doti balistiche anche a distanze piuttosto importanti: nel catalogo Beretta quindi non poteva mancare una proposta declinata in questo piccolo e prestazionale calibro di origine statunitense.

Ovviamente l’impianto è rimasto pressoché immutato: riconfermate tutte le caratteristiche esclusive tipiche della Brx1, a partire dalla chiusura di derivazione militare fino alla calciatura ergonomica in sintetico, passando per la massima modularità consentita dai comandi ambidestri. L’ho provata al poligono, sulle distanze di 100 e 200 metri.

beretta brx1

Canna intercambiabile

Una delle caratteristiche salienti della piattaforma Beretta Brx1 è la possibilità di sostituire la canna con una di calibro differente. Ciò è consentito anche dal fatto che il cannocchiale è montato direttamente sulla canna, grazie alla slitta Picatinny fissata per mezzo di quattro viti sopra alla culatta, lunga 170 millimetri e che per gli ultimi 60 resta a sbalzo oltre la fine della canna.

Come da tradizione per le armi Beretta, la canna è prodotta per foratura profonda e rotomartellatura a freddo; questo procedimento consente di ottenere in una sola lavorazione sia la rigatura sia la camera di scoppio, per una perfetta coassialità tra i due elementi.

Per il 6,5 Creedmoor la lunghezza di canna prescelta è quella di 570 millimetri, mentre il passo di rigatura è pari a un giro in otto pollici (1:8”), uno standard per il calibro in questione. Il profilo è sottile, da caccia, con diametro in volata di 16 millimetri e filettatura M14, protetta da una boccola coprifiletto, per l’eventuale installazione di un freno di bocca o, nei Paesi in cui è consentito, di un moderatore di suono.

La canna è accoppiata con lo chassis in lega leggera per mezzo di una culla trapezoidale che funge da bedding, forma che, secondo i tecnici Beretta, consente alla canna di recuperare sempre la medesima posizione dopo lo smontaggio e il rimontaggio. La canna è trattenuta da due viti sotto alla culatta, serrate con una coppia di 11 Newton, e tra le sedi delle due viti è presente la spaccatura trasversale nella quale si innesta il recoil lug in acciaio.

Testina rotante

Per quanto riguarda il sistema di chiusura, Beretta ha voluto garantire massima sicurezza di utilizzo sfruttando uno schema già collaudato nel settore militare, in particolare sulla piattaforma Arx160.

Infatti l’otturatore è dotato di una testina rotante con otto tenoni (sui calibri magnum sono sedici, disposti su due ordini concentrici), che si inseriscono nei rispettivi recessi ricavati nel prolungamento di culatta. Arretrando il manubrio dell’otturatore in modo lineare, quindi, la testina ruota e consente lo svincolo dell’insieme, un sistema semplice e intuitivo anche per chi non è avvezzo all’impiego di carabine straight pull.

Pertanto il manubrio è fisso e non compie alcun tipo di rotazione: in fase di chiusura occorre solamente applicare forza sufficiente a determinare la rotazione della testina e il vincolo dei tenoni, senza i qual la carabina, ovviamente, non può sparare. Il manubrio è angolato di 45 gradi all’indietro e il pomo dell’otturatore è di foggia rotonda, avvitato e sostituibile con altri modelli disponibili in aftermarket.

Beretta Brx1: la gallery fotografica

Manubrio reversibile

Il manubrio è reversibile e può essere spostato sul lato destro o su quello sinistro, con l’ausilio di un semplice strumento appuntito, per consentire un facile utilizzo sia ai tiratori destrimani sia a quelli mancini.

Allo stesso modo si può invertire anche il lato di espulsione del bossolo, indipendentemente dalla posizione del manubrio. È quindi possibile mantenere il manubrio a destra e spostare l’espulsione a sinistra, o viceversa.

Per consentire di modificare la posizione del manubrio in modo semplice e sicuro, Beretta ha messo in campo una serie di accorgimenti che riguardano sia la manetta sia l’assieme cilindro-otturatore. Sulla manetta sono state aggiunte alcune fresature, oltre a un riferimento di colore arancione che funge da warning per il tiratore qualora dovesse rimontare il componente in maniera errata.

Sul carrello otturatore sono invece state previste due appendici posteriori più lunghe e un cappuccio polimerico a protezione delle spire della molla del percussore. Tutte le modifiche sono volte a evitare che, anche in caso di montaggio errato dell’arma, il percussore possa sporgere dal piano della faccia dell’otturatore causando lo sparo accidentale.

Sicura a tre posizioni

È originale anche la scelta relativa allo scatto, che conserva il tradizionale cane anziché il sistema a percussore lanciato adottato dalla maggior parte delle straight pull e delle bolt action di produzione moderna.

Il pacchetto di scatto è fissato allo chassis in lega leggera e può essere smontato utilizzando uno strumento appuntito, anche la punta di una cartuccia, per sollevare il gancio metallico che lo tiene vincolato. Lo scatto è diretto, privo di precorsa, e con peso di sgancio regolabile.

Smontando il pacchetto di scatto, infatti, è possibile agire sul cursore collocato sul lato sinistro, che può essere spostato su tre differenti posizioni per variare il peso di sgancio da un minimo di 950 a un massimo di 1.500 grammi, per adeguarlo alle esigenze del cacciatore e alla forma di caccia che si intende praticare.

Originale anche la sicura manuale, collocata sulla coda dell’otturatore, azionabile con il pollice della mano forte e, quindi, perfettamente ambidestra. Le posizioni del cursore dalla sicura sono tre: quando è tutta in avanti (e sono visibili sia una linea rossa sia una bianca) è possibile sparare e movimentare l’otturatore; quando si trova in posizione centrale (ed è visibile solamente il riferimento di colore bianco) lo scatto è bloccato, ma è ancora possibile movimentare l’otturatore per uno scaricamento o un caricamento in sicurezza; quando è tutta indietro (e non è visibile alcun riferimento colorato) sono bloccati sia lo scatto sia l’otturatore.

La sicura, in particolare, blocca direttamente il cane e non semplicemente la catena di scatto, quindi la carabina è totalmente al riparo dalla possibilità di sparo accidentale anche in caso di caduta o urto.

Texture differenti

I tecnici di Beretta hanno eseguito studi approfonditi per garantire il massimo comfort di utilizzo, lavorando sui materiali utilizzati e, soprattutto, sulle finiture superficiali. La calciatura è sintetica, realizzata con sei diversi tipi di polimero caricato con fibra di vetro, utile per incrementare la rigidità e la robustezza della struttura.

Differenti anche le texture utilizzate sulle diverse parti del calcio e dell’astina, che risultano maggiormente grippanti in corrispondenza della pistola e della parte inferiore dell’astina, quella che va in appoggio sul rest, sul sacchetto o sullo zaino.

In prossimità del puntale dell’astina è presente anche il classico swivel stud, che consente sia il fissaggio della maglietta porta cinghia anteriore sia, eventualmente, il montaggio di un bipiede tipo Harris. Nella parte inferiore della pala, invece, è presente l’attacco per la maglietta porta cinghia posteriore.

Il calciolo utilizzato è il Beretta Ultralight, realizzato in tecnopolimero espanso a cella chiusa, più leggero del 30% rispetto al classico Microcore e, grazie alla particolare struttura, anche più resistente nei confronti delle abrasioni, degli agenti atmosferici e degli agenti chimici.

Cinque colpi nel caricatore

La lunghezza del calcio può essere facilmente variata inserendo gli spessori dedicati tra la pala e il calciolo, mentre l’impugnatura posta in corrispondenza della pistola può essere sostituita anche con una versione più chiusa, che consente un utilizzo più agevole a chi ha mani più piccole. Per sostituire l’impugnatura, in particolare, è sufficiente agire sulla vite Torx posta sotto alla coccia.

Il caricatore amovibile è realizzato in polimeri, con capacità di cinque cartucce sia per i calibri standard sia per quelli magnum. Il corpo del caricatore è arancione e due riferimenti sono visibili sui lati della carabina anche quando è inserito.

In questo modo già da una prima occhiata, anche a distanza, è facile accorgersi del fatto che il caricatore è inserito nell’arma; ciò serve chiaramente da ulteriore dispositivo di sicurezza per comprendere che la carabina è potenzialmente carica. Il colore arancione ad alta visibilità, in più, consente di trovare più facilmente il caricatore in caso di smarrimento.

In ogni caso lo sgancio accidentale risulta un’eventualità piuttosto remota, poiché per la rimozione del caricatore è necessario agire contestualmente sulla due leve polimeriche poste sui due lati.

Beretta Brx1 calibro 6,5 Creedmoor: il test in poligono

Per mettere alla prova le doti di precisione della Beretta Brx1 in calibro 6,5 Creedmoor ho eseguito alcuni test sulle distanze di 100 e 200 metri, ospiti dell’impianto di tiro Due nel mirino di Cavaglià, in provincia di Biella.

Per il nostro test ho selezionato quattro munizioni commerciali e una ricarica, con peso di palla compreso tra 130 e 143 grani. Le cartucce usate, in particolare, sono state la Geco Target Hp con palla di 130 grani, la Norma Bondstrike con palla di 143 grani, la Sako Gamehead con palla di 130 grani e la Sako Trg con palla di 136 grani. La ricarica utilizzata, invece, è stata assemblata con palla Hornady Eld match del peso di 140 grani e 44,2 grani di polvere Vihtavuori N160.

Ho sparato prima alla distanza di 100 metri, in appoggio sul bancone utilizzando un sacchetto anteriore e uno posteriore. Per l’occasione la carabina è stata equipaggiata di un cannocchiale di puntamento Steiner Ranger 4 3-12×56, montato sulla slitta Picatinny fissata alla canna.

Con le Geco Target Hp ho ottenuto una rosata di cinque colpi raccolta in 32 millimetri, mentre con le Norma Bondstrike la distanza tra i centri dei due colpi più distanti nella rosata di cinque cartucce è risultata pari a 28 millimetri.

Beretta Brx1 calibro 6,5 Creedmoor: le rosate

Prestazioni convincenti

Ottima anche la prestazione ottenuta con le Sako Gamehead, con le quali ho messo a segno una rosata di cinque cartucce raccolta in 31 millimetri. Leggermente meno prestazionali, paradossalmente, le due cartucce con palla Hpbt da tiro: con le Sako Trg la distanza tra i due fori più lontani è pari a 46 millimetri, 40 millimetri con la ricarica allestita con palla Hornady Eld match.

Con le due cartucce che hanno prodotto risultati migliori a 100 metri, ho ripetuto la prova anche a 200: con le Sako Gamehead ho ottenuto una rosata di tre colpi in 32 millimetri, mentre con le Norma Bondstrike la distanza tra i due centri più lontani è stata addirittura di 29 millimetri.

In tutti i casi, quindi, le rosate ottenute sono state più che sufficienti per un impiego di tipo venatorio, ampiamente all’interno della zona vitale anche di un ungulato di mole contenuta come il capriolo. Molto buono il feeling con la calciatura polimerica, che consente in effetti una presa efficace e un buon grip sul sacchetto anteriore, rendendo l’arma stabile.

Il sistema di riarmo è semplice e intuitivo: bastano un paio di colpi sparati per prendere confidenza con l’arma e per ricaricare in modo estremamente rapido. Il manubrio dell’otturatore è esattamente a fianco del grilletto, quindi la mano forte lo trova immediatamente e senza esitazioni, mentre la presa sul pomo è decisamente efficace. Il prezzo, 1.649 euro, risulta estremamente competitivo, consegnando alla Brx1, nonostante l’eccellente qualità costruttiva, lo scettro di carabina straight pull più economica sul mercato.

Beretta Brx1: la tabella balistica

tabella balistica beretta brx1 calibro 6,5 creedmoor

Beretta Brx1 calibro 6,5 Creedmoor: la scheda tecnica

  • Produttore: Fabbrica d’armi Pietro Beretta, via Pietro Beretta 18, 25063 Gardone Val Trompia (Bs), tel. 030 83411,
  • Modello: Brx1
  • Tipo: carabina a ripetizione manuale (straight-pull)
  • Destinazione d’uso: caccia agli ungulati, caccia al cinghiale
  • Calibro: 6,5 Creedmoor (disponibile anche in .308 Winchester, .30-06 e .300 Winchester magnum)
  • Funzionamento: sistema a ricarica lineare
  • Sistema di chiusura: testina rotante con 8 alette (16 alette su 2 ordini per i calibri magnum)
  • Canna: rotomartellata a freddo, con passo di rigatura 1:8”, filetto in volata M14
  • Lunghezza canna: 570 mm (stessa lunghezza per .308 Winchester e .30-06; 620 mm, invece, per il .300 Win mag)
  • Lunghezza totale: 1.095 mm
  • Larghezza: 84 mm (compresa leva otturatore)
  • Peso: 3.300 grammi (scarica e senza ottica)
  • Capacità caricatore: bifilare da 5 colpi sia per i calibri standard sia per i magnum;
  • Sicura: a cursore nella parte posteriore superiore della carcassa, a 3 posizioni, azionabile con il pollice
  • Materiali: carcassa in lega leggera di alluminio; calciatura e caricatore in polimero, canna e otturatore in acciaio
  • Finiture: canna brunita nera, carcassa anodizzata nera, calcio e astina in polimero nero con texture progettata per migliorare il grip
  • Scatto: single stage con 3 opzioni di peso di sgancio
  • Prezzo: 1.649 euro

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