Al poligono di San Ginesio (Mc) Marco Caimi ha provato la carabina bolt-action Benelli Lupo Alpha, caratterizzata da una particolarissima struttura del calcio.
È una variante leggerissima (peso inferiore a 2.600 grammi) della Lupo, per realizzare la quale la Benelli non ha impiegato né il titanio né la fibra di carbonio: la caratteristica più particolare della carabina bolt-action Alpha, che Marco Caimi ha provato in anteprima per il canale YouTube di Caccia Magazine (iscrivetevi, e cliccate sull’icona della campana per ricevere una notifica a ogni nuova pubblicazione), è la calciatura.
La Benelli l’ha infatti ottenuta con l’additive manufacturing, una particolare tecnica di stampa 3D che consente di riprodurre forme di tipo biomimetico (in questo caso ci s’ispira alle ossa cave degli uccelli); all’interno la struttura è completamente cava.
Quella impiegata per il calcio, con nasello e calciolo in tecnopolimero ammortizzante, non è l’unica soluzione che contiene il peso: l’azione, in acciaio con finitura Best Grey opaca, sfoggia infatti un profilo fluted; e lo chassis anodizzato è realizzato in lega leggera, nella quale la Benelli ha ricavato una serie di finestrature passanti sia sui fianchi sia in corrispondenza del ponticello.
Lunga 510 millimetri, la canna ha un diametro ridotto: appena 15,4 i millimetri del profilo in volata, chiusa da una filettatura che consente d’installare un freno di bocca o, dove è consentito (non in Italia, nonostante la richiesta del consiglio provinciale dell’Alto Adige: il gruppo parlamentare di Verdi-Sinistra non l’ha presa bene), un moderatore di suono.
La Lupo Alpha è una Special edition: la Benelli l’ha prodotta in soli mille esemplari, tutti in calibro .308 Winchester; il prezzo al pubblico è pari a 2.600 euro.
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