Nell’ultima evoluzione della semiautomatica Endurance, con calcio Comfortech 3, la Benelli ha rivisto canna, carcassa, otturatore e cinematismi.
Si chiama sempre Endurance, ed è declinata in cinque versioni differenti una delle quali, la Comfortech 3 (ha la calciatura polimerica come la Best Comfortech 3 e la Comfortech 3 Battue; le altre due, Wood e Pro Wood, hanno il calcio in legno di noce), è la protagonista della nostra prova: Benelli ha ulteriormente affinato la propria carabina semiautomatica a canna rigata, per ottenere un sempre maggior gradimento da parte dai cacciatori di cinghiale.
A prima vista, l’unica differenza evidente rispetto alla serie precedente è rappresentata da una pancia leggermente più accentuata del fondello del caricatore, passato da una capacità di quattro a una di cinque cartucce (più una in camera); raggiunge quindi il massimo consentito dalla normativa italiana per la caccia al cinghiale con carabine semiautomatiche a canna rigata.
Ma se si presta un minimo di attenzione anche agli altri dettagli si può notare che in realtà di identico rispetto alla vecchia Endurance c’è rimasto ben poco, visto che Benelli è intervenuta sulla carcassa e sul fodero dell’otturatore, sul ponticello, sulla canna. Lo scopo da raggiungere era un alleggerimento complessivo, quantificabile in ben 200 grammi sottratti alla bilancia.
Già che c’erano, i tecnici Benelli hanno ulteriormente affinato l’ergonomia, a favore di un’impugnatura e un’imbracciata ancora più istintive; hanno perfezionato la calciatura, con l’introduzione della versione Comfortech 3; e hanno anche aggiunto una filettatura alla volata della canna, per il montaggio di freni di bocca, moderatori di suono là dove consentiti.
Benelli Endurance Comfortech 3: alleggerimento generale
Il sistema Endurance deriva dal sistema Benelli Argo. Una parte dei gas di sparo è spillata dalla canna appena oltre la camera di cartuccia, per spingere all’indietro un pistone che comunica il moto a due puntoni destinati a a spingere il portaotturatore. Grazie a un profilo a camme, quest’ultimo costringe la testina a ruotare, disimpegnando le alette dalle sedi nella culatta finché tutto il complesso arretra, realizzando estrazione ed espulsione.
Il sistema in sé non è cambiato; ma la volontà di alleggerimento complessivo dell’arma col medesimo bilanciamento ha determinato l’esigenza di rivedere tutta la componentistica nel suo complesso.
La canna è stata alleggerita nel profilo; Benelli ha tuttavia avuto cura di mantenere l’opportuna rigidità torsionale, in particolare con il repentino riscaldamento che subisce allo sparo; la scatola di culatta è stata accorciata e ridisegnata; anche la carcassa risulta completamente riprogettata: in particolare, è abbassata e addolcita la curvatura posteriore. In questo caso l’esigenza che si andava a ricercare non era soltanto il contenimento ponderale, ma anche di un alleggerimento proprio visivo dell’insieme dell’arma.
Anche il portaotturatore risulta accorciato e alleggerito, così come anche la guida del pistone è stata accorciata. Il tubo guidamolla, la molla e la biella che collega il portaotturatore alla molla di recupero sono stati riprogettati in funzione del differente peso delle componenti “attive” dell’arma. Il gruppo di scatto è sempre ancorato al ponticello polimerico, il quale tuttavia ha una diversa inclinazione dell’occhio e risulta maggiormente inclinato verso il basso nella parte frontale, per consentire un’impugnatura ancora più naturale e istintiva.
Quattro calibri per la Benelli Endurance Comfortech 3
La scelta delle camerature è quella classica: .308 Winchester (l’esemplare in prova), .300 Winchester magnum, .30-06 Springfield e 9,3×62. In questo allestimento le canne, passate da un trattamento criogenico per la distensione delle tensioni del metallo a vantaggio di precisione e durata nel tempo, possono essere lunghe 510 millimetri (come quella testata) in tutti i calibri tranne il 9,3×62, oppure 560 per il .30-06 e il 9,3×62 o, ancora, 610 per il solo .300 Winchester magnum.
La volata misura 15,5 millimetri e prevede una filettatura M14x1 (M15x1 per il 9,3×62, principalmente per evitare pericolose commistioni con gli accessori previsti per i calibri .30) che consente il montaggio di freni di bocca o, nei Paesi nei quali sia consentito, moderatori di suono.
La Comfortech 3 prevede fodero dell’otturatore brunito, otturatore e manetta cromati, canna con esclusivo trattamento di carbonitrurazione Best, applicato anche alla boccola di protezione della filettatura di volata e allo stelo della presa gas, per garantire la massima scorrevolezza e resistenza all’usura e alla corrosione.
Nella versione Best Comfortech 3 hanno invece questo trattamento anche otturatore, portaotturatore, manetta di armamento e fodero. In linea di massima, quindi, la versione Best si distingue a prima vista dalla Comfortech 3 normale perché quest’ultima ha l’otturatore e la manetta bianchi, mentre la Best li ha neri lucidi. Per entrambe le versioni la carcassa in lega leggera ha anodizzazione nera opaca, che ben contrasta con la superficie lucida del fodero superiore.
I comandi sono rimasti quelli della classica serie Endurance: sono rappresentati dallo sgancio caricatore in posizione centrale, davanti al ponticello, dalla leva dell’hold open, per mandare in chiusura l’otturatore, sul lato destro del ponticello e, dietro di essa, c’è la sicura manuale a traversino.
Benelli Endurance Comfortech 3: la gallery fotografica
Calciatura Comfortech 3
La calciatura è la Comfortech 3, che rappresenta il vertice dello sviluppo dell’originale sistema Comfort Benelli: sui lati della pala del calcio è presente una serie di frecce realizzate con un particolare materiale che, flettendo in modo opportuno allo sparo, assorbe parte del rinculo e lo rende più progressivo e meno punitivo. Un contributo all’ammortizzazione del rinculo lo fornisce anche il calciolo in poliuretano speciale, intercambiabile con altri di differente lunghezza.
In particolare, con la configurazione standard la length of pull (distanza tra bordo posteriore del calciolo e grilletto) è di 350 millimetri, ma sostituendo il calciolo può essere portata a 360 o 370. Interponendo le opportune piastrine tra calcio e carcassa è inoltre possibile variare la deviazione del calcio verso destra o sinistra e la piega al tallone tra 48 e 68 millimetri (la configurazione standard è con piega a 58 millimetri).
Anche il nasello appoggiaguancia Combtech è modulare, intercambiabile con altri di differente altezza. I punti di presa in corrispondenza di impugnatura e astina sono provvisti della speciale zigrinatura Airtouch, che prevede una serie di micro-sferette che lasciano sempre una intercapedine d’aria tra la mano e la superficie polimerica: consentono quindi di avere sempre la mano asciutta e, conseguentemente, la massima efficienza di presa.
L’impugnatura a pistola ha un design piuttosto chiuso, molto valido nel tiro di stoccata ma anche nel tiro meditato; l’astina prevede due nervature laterali in rilievo e ha andamento rastremato verso il puntale, dal quale sporge il tappo di smontaggio con aggancio per la cinghia. L’attacco porta cinghia posteriore è sotto la pala del calcio, integrale al polimero.
Mire e scatto
Gli organi di mira sono classici per l’arma da battuta: sono costituiti da un mirino con riferimento in fibra ottica di colore rosso, fissato su una rampa che ne consente la regolazione sia in elevazione sia in brandeggio, al quale corrisponde una tacca di mira tipo battue posizionata in caccia sul primo terzo di canna, mediante bindella in carbonio.
Le tacche battue solitamente hanno una finestra a V molto aperta; qui invece è stata innestata sulla V un’ulteriore foglietta con una U più definita, che consente un efficace tiro mirato ma che, nello stesso tempo, grazie ai due riferimenti in fibra verdi sui lati della U, consente un allineamento istintivo e altrettanto rapido con il mirino.
Sulla sommità del fodero sono presenti i consueti fori filettati per l’installazione di cannocchiali o punti rossi; all’esemplare in prova è stato applicato un cannocchiale variabile Steiner Ranger 1-4×24, perfettamente idoneo sia per tiri di stoccata sul vicino sia per azzardare tiri più meditati sulla distanza.
Lo scatto è un due tempi, con precorsa molto corta; secondo tempo pulitissimo e netto. A fronte di un peso dichiarato di 1.800 grammi, quindi già più leggero rispetto allo scatto della precedente serie Endurance, al dinamometro Lyman l’esemplare in prova ha fatto registrare un peso ancor più contenuto, pari a 1.600 grammi, che certo non guasta per chi ricerca la massima precisione e prontezza d’uso. Uno scatto veramente di qualità, insomma, probabilmente il migliore che ci sia capitato di trovare su una carabina semiautomatica per la caccia al cinghiale.
Benelli Endurance Comfortech 3: la prova
Non va certo insegnato al cacciatore italiano di cinghiale che le distanze consuete di ingaggio dalle nostre parti si aggirano mediamente sui 30-50 metri. Ritengo tuttavia che la distanza dei 100 metri, in appoggio anteriore, possa essere un ottimo banco di prova per un’arma come questa, in particolare perché Benelli mi ha messo a disposizione un’eccellente ottica Steiner 1-4×24.
Così mi sono recato sulle linee di tiro del Tiro a segno nazionale di Pavia, allo scopo di verificare le capacità di concentrazione dei colpi, ma anche la risposta dell’arma allo sparo. Ho impiegato caricamenti prettamente venatori, costituiti dalle Sako Super hammerhead con palla del peso di 150 grani, Fiocchi Epn (cioè con palla Hornady Sst) dello stesso peso e infine Browning Bxc del peso di 168 grani.
Sul momento non si fa eccessivo caso alle modifiche ergonomiche eseguite da Benelli, anche perché la precedente serie era già molto ben disegnata. L’inclinazione dell’occhio del ponticello e la gobba posteriore della carcassa, più dolce, consentono tuttavia un’impugnatura e una salita in punteria ancor più pronta e naturale. I cinque colpi stanno comodi nel caricatore, che anche a pieno carico si inserisce nella carcassa senza sforzo, anche a otturatore chiuso. Lo scarrellamento non presenta difficoltà di sorta, il ritorno in chiusura è pronto ed efficace.
A dispetto della maggior leggerezza della canna, non ho riscontrato una particolare tendenza all’impennamento allo sparo, il baricentro è sempre corretto e la controllabilità resta ottima. Ciò si traduce in una buona possibilità di doppiaggio in velocità del colpo. Un’altra indicazione importante sulla qualità esecutiva dell’arma è che, anche dopo averla assottigliato, la canna non presenta alcun tipo di migrazione o allargamento della rosata al crescere della temperatura, conseguente allo sparo di numerosi colpi in rapida successione.
Nemmeno il minimo problema
Anzi, la miglior rosata di cinque colpi (soli 35 millimetri a 100 metri) l’ho ottenuta proprio per ultima, con la canna tanto calda da generare un avvertibile miraggio attraverso le lenti del cannocchiale, con le cartucce Browning Bxc. Molto buoni i raggruppamenti anche con le Sako Super hammerhead, pari a 45 millimetri, e con le Fiocchi Epn, con cinque colpi in 40 mm. A mio avviso si tratta di rosate che, per la classe alla quale appartiene l’arma e per la lunghezza di canna, si possono senza esagerazione definire match. Nel conseguimento del risultato ha concorso indubbiamente anche l’eccellente qualità dello scatto che, al di là dell’alleggerimento, non presenta il benché minimo accenno di collasso di retroscatto.
All’imbracciata l’arma si conferma maneggevole, in grado di seguire con prontezza i movimenti impressi dal tiratore, anche con rapidi e repentini cambi di direzione. Ottimo anche l’allineamento delle mire metalliche rispetto all’asse ottico del tiratore, con l’appoggiaguancia di serie. Con la sessantina circa di cartucce sparate in meno di un’ora, non si è riscontrato il benché minimo problema tanto in fase di alimentazione quanto di espulsione; il ciclo di sparo è andato via come un treno.
La nuova Benelli Endurance Comfortech 3 spinge ancora un pochino più in là le potenzialità della cellula: risulta sempre efficientissima dal punto di vista balistico e del funzionamento meccanico, ma anche più leggera, ancor più ergonomica e maneggevole. A mio avviso è stato raggiunto lo stato dell’arte.
Le rosate
La tabella balistica
Benelli Endurance Comfortech 3: la scheda tecnica
- Produttore: Benelli, via della Stazione 50, 61029 Urbino,
- Modello: Endurance Comfortech 3
- Tipo: carabina semiautomatica
- Calibro: .308 Win (anche .30-06 Springfield, .300 Winchester magnum, 9,3×62)
- Funzionamento: a sottrazione di gas Endurance con pistone a corsa corta, otturatore a testina rotante
- Alimentazione: caricatore amovibile bifilare a presentazione alternata
- Numero colpi: 5
- Canna: lunga 510 mm (anche 560 mm per .30-06 e 9,3×62, 610 in .300 Win mag), con filettatura in volata M14x1 (M15x1 in 9,3×62)
- Lunghezza totale: 1.060 mm (possibilità di allungare il calcio di 10 o 20 mm con calcioli più spessi)
- Scatto: in due tempi, peso di sgancio dichiarato 1.800 g (rilevato 1.600)
- Percussione: cane interno
- Mire: mirino in fibra ottica rosso regolabile in altezza e derivazione; tacca di mira tipo battue con riferimenti in fibra ottica verdi; fori filettati sul fodero per il montaggio di cannocchiali
- Materiali: carcassa in Ergal; canna, fodero, otturatore in acciaio; calcio e astina, ponticello e fondello caricatore in polimero
- Finiture: carcassa anodizzata, fodero brunito, otturatore e corpo caricatore cromati, canna e stelo presa gas con trattamento Best
- Peso: 3.300 grammi
- Qualifica: arma da caccia
- Prezzo: 1.990 euro
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