Baschieri & Pellagri Balistite 34 calibro 12: il test

Baschieri & Pellagri Balistite 34 calibro 12 il test

Riappare sul mercato una polvere che ha un sapore storico e affascinante, ma la cartuccia è quanto di più moderno: abbiamo provato la Baschieri & Pellagri Balistite 34.

Se si dice Baschieri & Pellagri Balistite 34, prima di tutto bisogna concentrarsi su “balistite”. Di sicuro molti andranno subito a cercare nei meandri della mente o a scavare in quei cassettini della memoria provando a ricordare dove hanno sentito questo nome. Ecco perché può essere utile delineare un excursus storico sulla polvere che fornisce il nome alla cartuccia, una delle novità dell’azienda.

La storia della balistite

Alfred Nobel brevettò la balistite nel 1887 mentre viveva a Parigi. Approfittò della scoperta fatta da Paul Marie Eugene Vieille, chimico francese, secondo cui la potenza frantumante della nitrocellulosa poteva esser trasformata in potenza progressiva o propulsiva modificandone la struttura fibrosa mediante gelatinizzazione con solventi volatili. Nobel sostituì il solvente volatile, che viene eliminato dalla polvere, con la nitroglicerina, solvente fisso, ottimo gelatinizzante della nitrocellulosa, e per suo conto sostanza esplosiva ad alto potenziale.

All’epoca la balistite era composta dal 10% di canfora e, per il resto, di parti uguali di nitroglicerina e nitrocellulosa. Nobel cercò di vendere i diritti del nuovo esplosivo al governo francese che però rifiutò, dato che aveva appena adottato la polvere senza fumo chiamata anche poudre B. Successivamente i diritti furono venduti al governo italiano, che il 1º agosto 1889 stipulò un contratto per produrre 300.000 chili di balistite. Nobel aprì una fabbrica ad Avigliana, Torino, e l’esercito italiano sostituì rapidamente i fucili Vetterli Mod. 1870 e Vetterli-Vitali Mod. 1870/87 con un nuovo modello, il Carcano Mod. 91, che usava cartucce caricate con Balistite.

Furono in seguito sviluppate diversi tipi di balistite ad alto tenore di nitroglicerina, ma anche balistiti attenuate.

La Baschieri & Pellagri Balistite 34 fuori dalla scatola

La Baschieri & Pellagri Balistite 34 calibro 12 si presenta in una scatola da 25 cartucce (box in cartone da 250). È un prodotto che non esisteva in precedenza. La scatola presenta dei colori tenui e si distingue dalle altre per una grafica diversa. Si osserva infatti la sagoma di un cacciatore, quasi una silhouette. Imbraccia un sovrapposto che compare sul margine sinistro e prosegue sul fianco, senza soluzione di continuità. Il colore dominante è un violetto tenue velato da una sfumatura rossastra; sembra quasi di vedere la luce dell’alba. Domina la scritta “Balistite 34”, quasi tutta in rosso, mentre il terzo inferiore della confezione è occupato dalla silhouette della città di Bologna con le due torri.

Presente anche un simbolo rotondo: la dicitura “Bologna 1885” sta a rimarcare come in fatto di tradizione costruttiva gli italiani non siano secondi a nessuno. Sempre nella parte bassa della confezione spiccano le usuali scritte identificative della cartuccia, apposte con colore bianco. Non manca il simbolo italiano, rappresentato da una minuscola bandiera stilizzata in basso a sinistra. Non manca neppure il QR (lato sinistro) per chi vuole ottenere le informazioni tramite app sullo smartphone. Le usuali frasi di warning e le avvertenze compaiono sul fianco destro e sul retro della scatola. Il coperchio ricalca quanto detto per il frontespizio, ma senza la parte iconografica di cacciatore e città di Bologna.

Baschieri & Pellagri Balistite 34: per contrastare il rinculo

La cartuccia è costruita su un bossolo da 70 millimetri di altezza di colore blu scuro, con scritte stampate con vernice argento. Piuttosto curioso il fatto di non assistere a una serigrafia che avrebbe migliorato ulteriormente la qualità di stampa, in ogni caso di buon livello. Le scritte sul bossolo riportano il simbolo tondo descritto in precedenza sulla scatola, la grammatura della cartuccia e la numerazione del piombo, l’altezza del bossolo, la denominazione della cartuccia e la denominazione aziendale.

Il fondello è un tipo 3 ottonato da 16 millimetri di altezza e alberga il sistema Gordon System. In questa cartuccia con la parte posteriore del fondello che riprende il colore del tubo, il dispositivo caratterizza la base interna del bossolo con un profilo conico e un molleggio ammortizzante progressivo che si esprime al momento dello sparo. Il comportamento mobile del bossolo consente una riduzione della pressione sviluppata e contrasta l’effetto fisiologico del rinculo. La conicità alla base del bossolo ottimizza inoltre la combustione della polvere e la resa della munizione. Grazie a questo sistema brevettato, molto più rinomato e conosciuto all’estero che in Italia, è possibile percepire un leggero minor rinculo alla spalla da parte del cacciatore, gradito sopra tutto a chi spara molto. L’innesco è il potente Cheddite CX 2000, caratterizzato dalla presenza di un corpo ramato e dalla vernice protettiva copri foro di vampa di colore nero.

La Baschieri & Pellagri Balistite 34 è insensibile alle variazioni climatiche

Appare evidente che per la polvere si parla di balistite, nello specifico la Balistite 30, il nuovo propellente ideato dai tecnici Baschieri & Pellagri e impiegato nella nuova cartuccia Balistite 34.

Rispetto alla classica produzione B&P, nella quale si utilizzano doppie basi attenuate al 10% di nitroglicerina, il tenore di nitroglicerina di questo propellente è stato portato al 30%. Si eleva così il potere calorico a 1.120 cal/g.

Questo accorgimento, unito al processo produttivo delle polveri Baschieri, garantisce una polvere dall’ottimo rendimento balistico, raggiungendo velocità ragguardevoli con pressioni contenute e una totale insensibilità alle variazioni climatiche. Si tratta di una polvere semidensa dalla densità di 580 g/L con lamelle quadrate di colore bruno scuro da 1,15 millimetri di lato e dallo spessore di 0,12 millimetri. I 32-34 grammi di piombo costituiscono la grammatura ideale per questo propellente che al momento è riservato al caricamento interno e non disponibile al pubblico.

La dose dichiarata dall’azienda è di 1,60 grammi; quella da noi riscontrata di 1,59 grammi (media di dieci distinte misurazioni), quindi coincidente.

Dose interessante per i pallini

Per il borraggio, Baschieri & Pellagri fa ricorso a una borra prodotta in casa, una D2 di altezza 22 millimetri. Si differenzia dalla serie normale per il contenitore, che non presenta delle linee di frattura programmata, bensì un taglio prima dell’inserimento nel tubo (sei tagli ben delineati, che arrivano quasi sino al fondo del contenitore). Questa disposizione assicura una migliore apertura della borra e una migliore dislocazione nello spazio dei pallini.

Dose interessante per i pallini: 34 grammi di piombo al 2% di antimonio (standard) nella numerazione 7 (2,5 millimetri di diametro). La dose media da noi riscontrata è di 34,15 grammi. I pallini appaiono di buona fattura, lucenti e regolari. Esistono altre numerazioni disponibili per questa cartuccia che può essere davvero polivalente nelle mani del cacciatore di migratoria, e non solo.

La chiusura è una classica stellare a sei pliche, ben eseguita e regolare nelle diverse cartucce esaminate. L’altezza complessiva è risultata di 57,83 millimetri per un peso medio di 45,91 grammi. Il lotto preso in esame è il numero 18DZ38LO615A. Le misurazioni strumentali hanno messo in luce una pressione di 650 bar, una velocità V1 di 410 m/s (canna full) e un tempo di canna di circa 2.900 msec.

Il test: la Baschieri & Pellagri Balistite 34 è estremamente performante

Per le prove abbiamo testato le cartucce a 25 metri sparando con un fucile semiautomatico calibro 12, marca Benelli, modello Comfort, munito di canna di 70 centimetri di lunghezza e strozzatura tre stelle. La rosata è risultata estremamente compatta con una distribuzione mirabile dei pallini contenuti, a indicare un comportamento davvero lusinghiero della nuova Balistite 34.

Non contenti, abbiamo sparato la cartuccia nelle stesse condizioni sperimentali, ma aumentando la distanza di tiro a 30 metri, con strozzatura una stella. Anche in questo caso la concentrazione dei pallini risulta di estremo interesse per gli scopi venatori e ci sentiamo di dire con assoluta serenità che la distanza può ulteriormente essere incrementata senza rischiare di perdere il selvatico.

La Balistite 34 è una cartuccia che si affaccia nel (ricco) panorama nazionale di cartucce prodotte dalla prolifica Casa felsinea. Lo con gli attributi del caso, proponendosi come una munizione estremamente performante e in grado di insidiare selvatici anche di pregio senza alcun timore reverenziale, a dimostrazione di come sia possibile recuperare anche polveri che sembravano abbandonate. La cartuccia è veloce e non punitiva alla spalla. Il tutto senza forzare la grammatura; 34 grammi è una dose certamente più alta dello standard (32 grammi nel calibro 12), ma non eccessiva. Da provare sul campo di caccia.

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Baschieri & Pellagri Balistite 34 calibro 12: la scheda tecnica

Produttore: Baschieri & Pellagri
Modello: Balistite 34
Calibro: 12
Bossolo: 12/70 color blu scuro con fondello ottonato tipo 3 (16 mm), dotato di Gordon System
Innesco: Cheddite CX 2000
Polvere: Balistite 30 in dose di 1,60 grammi dichiarati
Borra: D2 H22 pretagliata
Pallini: 34 grammi di piombo temperato al 2% (numero 7, 2,5 mm di diametro). Disponibili anche le numerazioni 6, 8, 9, 10 e 11
Chiusura: stellare a sei pliche
Altezza cartuccia finita: 57,83 mm
Peso cartuccia finita: 45,91 grammi
Pressione: 650 bar
Velocità (V1): 410 m/s (strozzatura full)
Tempo di canna: 2.900 msec
Contatti produttore: www.baschieri-pellagri.com / 051/6063411

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