La Federcaccia invita la giunta regionale a non prevedere restrizioni nella prima versione del calendario venatorio della Lombardia 2023/2024.
Non sarebbe condivisibile «una proposta che recepisse vecchi pareri Ispra o che, tenendo conto degli esiti delle fasi cautelari [di alcuni giudizi amministrativi], partisse già con previsioni ben più restrittive di quelle dettate dalla normativa vigente»: è questo il messaggio che Lorenzo Bertacchi, presidente della Federcaccia Lombardia, affida alla lettera per l’assessore regionale Fabio Rolfi mentre gli uffici della giunta stanno cominciando a lavorare al calendario venatorio 2023/2024; ne dà conto la Federcaccia Brescia con una nota sul proprio sito ufficiale.
Per la Federcaccia Lombardia c’è un solo percorso da seguire, «semplice e coerente»: proporre all’Ispra una bozza in linea con la legge statale 157/92 e la legge regionale 17/04; le eventuali indicazioni restrittive, cui la Regione dovrà decidere se eventualmente adeguarsi, arriveranno poi.
Bertacchi suggerisce inoltre di ridurre al minimo i rimandi alla legge regionale; dopo l’ultima sentenza del Tar resta infatti alta la possibilità che, se il prossimo ricorso sarà formulato bene, della sua costituzionalità sia investita la Consulta.
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