Atti vandalici contro Federcaccia in Lombardia, Umbria e Toscana.
Cremona, Perugia, Livorno: se è proverbialmente vero che tre indizi bastano per una prova, i ripetuti atti vandalici contro Federcaccia danno la misura di un attacco pianificato. Le porte di tre diversi sedi della Fidc sono state infatti imbrattate con vernice e spray rosso e frasi offensive. “Cacciatori assassini” a Cremona, scritte dal tenore simile a Perugia e, al netto degli errori ortografici, a Livorno. La firma, Alf, è la solita in tutte e tre le circostanze.
“Questi soggetti non sono interlocutori di nessun contesto sociale”. È decisa la reazione di Giovanni Selvi, Marcello Spigarelli e Giulio Piccioni, presidenti rispettivamente di Federcaccia Umbria, Perugia e Terni. L’attacco non ferma comunque Federcaccia, che “proseguirà nell’opera di salvaguardia dell’ambiente e della corretta biodiversità”. L’ambientalismo autentico e “il vero amore per gli animali si manifestano con lo studio, la conoscenza, i miglioramenti degli habitat e l’interazione sistematica e concreta con la natura”. Non certo “con atti vandalici, proclami, insulti”.
Federcaccia: “una minoranza di disturbati terroristi”
“Ci vuole ben altro per spaventarci”. Nel pomeriggio si fa sentire anche la Federcaccia nazionale. Questi “gruppuscoli di fanatici”, si legge nel comunicato stampa, “non fanno paura e ancor meno perdere la calma”. È più facile ripulire un muro, una porta o una vetrina imbrattata che “piegare la [nostra] determinazione e la certezza che ci stiamo comportando in modo sostenibile e secondo le leggi della natura, della scienza e dell’uomo”.
La Fidc, che nonostante la firma coltiva qualche dubbio sulla reale paternità del gesto, fa sapere che ha esitato a rispondere perché considera quanto accaduto solo “un piccolo fastidio sul proprio cammino”. Poi però ha capito che doveva farsi sentire vicina alle sezioni sul territorio e in generale a tutti i federcacciatori, che meritano “un invito a continuare serenamente nella loro condotta”. La Federcaccia fa infine capire che sarebbe gradito un messaggio di solidarietà pubblica da parte delle associazioni ambientaliste riconosciute.