Dopo l’attacco di un lupo a una donna a Porcari, in Lucchesia, la Coldiretti chiede con urgenza l’approvazione del piano nazionale per la gestione delle specie selvatiche.
Ha tentato di difendere il proprio cane dall’aggressione ed è stata morsa su mano e avambraccio: dell’attacco di un lupo a una donna di Porcari (Lu), al confine col comune di Montecarlo, ha dato notizia il sindaco Leonardo Fornaciari con un post su Facebook; la donna gli «ha assicurato che non era un lupo cecoslovacco» e che stavolta era solo, ma in passato nella stessa zona ha visto anche un branco di tre-quattro animali. Dopo aver suturato le ferite, i medici hanno avviato le terapie antitetanica e antirabbica.
L’episodio ha scatenato la reazione della Coldiretti Toscana, che considera «non più rinviabile» il piano nazionale per la gestione delle specie selvatiche; secondo gli ultimi studi in Italia ci sono circa 3.300 lupi, 2.400 dei quali nell’Italia peninsulare.
Dai dati a disposizione della Coldiretti dal 2009 al 2022 in Toscana la predazione ha portato alla scomparsa di 468 allevamenti ovini da latte (da 1.425 a 957, -33%); solo nell’ultimo quinquennio si contano addirittura 42.000 animali in meno (-14%).
«I numeri sembrano confermare che ormai il lupo non è più in pericolo» si chiude la nota della Coldiretti; come già in Francia e Svizzera, il governo deve «definire un piano nazionale per la difesa degli agricoltori e degli allevamenti».
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