Le associazioni venatorie del Lazio criticano la delibera con cui la giunta regionale ha istituito i Gruppi operativi territoriali.
Il primo scontro aveva come ragione il commissariamento degli Atc: a distanza di un paio di settimane le associazioni venatorie del Lazio tornano a contestare l’operato della giunta Rocca che, si legge nel comunicato a triplice firma Federcaccia-Enalcaccia-Arcicaccia, «non ha rispettato principi fondamentali di democrazia e meritocrazia».
La Regione non le ha infatti coinvolte nel procedimento che ha portato all’istituzione dei Gruppi operativi territoriali, né ha concertato con loro la nomina dei candidati chiamati a ricoprire ruoli specifici, per i quali sono necessari «profili di professionalità ed esperienza».
Per Federcaccia, Enalcaccia e Arcicaccia questo modo d’agire «appare dannoso per la corretta esecuzione del programma [finalizzato] a eradicare la peste suina africana dal territorio regionale, e disconosce i meriti del mondo venatorio i cui volontari da sempre gestiscono il territorio con passione e competenza».
Se la Regione non ritratterà le proprie determinazioni le associazioni venatorie presenteranno ricorso davanti alla giustizia amministrativa e solleciteranno un intervento del commissario straordinario.
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