Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia e Anuu migratoristi hanno scritto al presidente dell’Abruzzo per chiedergli di modificare la bozza del calendario venatorio 2024/2025.
«La invitiamo a un ripensamento» su un calendario venatorio «inutilmente punitivo per i cacciatori», senza che peraltro le limitazioni portino vantaggio alla tutela della fauna e della biodiversità: è il passaggio chiave della lettera che Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia e Anuu migratoristi hanno scritto a Marco Marsilio, presidente dell’Abruzzo, per chiedergli di modificare la bozza inviata al comitato faunistico-venatorio nazionale e all’Ispra per i pareri prescritti dalla legge.
Le associazioni venatorie rilevano restrizioni (anzi, «penalizzazioni») superiori anche a quelle proposte dall’Ispra, senza che a corredo si trovi alcuna ragione tecnica; non ritengono infatti accettabile che la giunta regionale rinunci al proprio ruolo per evitare di fronteggiare un «peraltro ipotetico» giudizio del Tar, in previsione del quale semmai ha il dovere di portare solide motivazioni tecniche a favore delle proprie scelte.
È difficile che la controversia si chiuda qui, anche perché le associazioni venatorie rimarcano di non poter continuare «a ritenere accettabile o giustificabile» il rifiuto opposto dalla Regione e dai suoi uffici tecnici «a qualsiasi forma di collaborazione» con loro.
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