L’Arcicaccia ha diffuso la lettera congiunta con cui Confagricoltura ed Eps di fatto rispondono a chi sta lavorando per costituire una nuova associazione di riservisti.
Non c’è un riferimento diretto, ma soltanto chi nell’ultima settimana non ha letto un giornale né guardato un sito può non coglierlo: la lettera congiunta di Confagricoltura ed Eps diffusa dall’Arcicaccia è una risposta chiara all’associazione di riservisti cui da giorni si dice stia lavorando la Coldiretti insieme a Cncn e Fondazione Una.
Eps e Confagricoltura intendono quindi potenziare la rappresentanza delle aziende agricole impegnate nella gestione faunistica e faunistico-venatoria, “riconoscendo [loro] un valore primario”; al contempo intendono diffondere “il concetto di gestione sostenibile e conservazione degli habitat” abbinato alla sostenibilità economica delle attività imprenditoriali.
Il nuovo programma s’incardina su tre punti: adeguato riconoscimento delle attività che gli associati hanno intrapreso a vantaggio dell’ecosistema e della collettività; potenziamento della filiera della carne; richiesta di revisione delle politiche fiscali, così che la gestione faunistica sia inserita tra le attività connesse all’agricoltura.
Da parte sua l’Arcicaccia fa capire di coltivare dubbi profondi su tutto ciò che ruota intorno alla caccia privata; il suo comunicato si chiude con una domanda, “alla comunità [dei cacciatori] servono nuove ulteriori fabbriche di polli colorati e di cinghiali allevati?”.
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