La giunta regionale ha approvato il piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna in Toscana.
Sette da eradicare (ibis sacro, nutria, oca egiziana, parrocchetto dal collare, procione americano, scoiattolo grigio e silvilago-minilepre), quindici (o quattordici: una delle più interessanti, il colombaccio, compare nel testo della delibera e nell’allegato ma non nel documento; da qualche parte dunque c’è un refuso) da ridurre: sono ventidue (o ventuno) le specie cui si riferisce il piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna in Toscana, approvato dalla giunta Giani con l’obiettivo di integrare e armonizzare la normativa esistente.
Detto dei dubbi sul colombaccio (fosse confermato, si prevede un limite massimo di cinquecento abbattimenti l’anno, cinquanta per intervento), le altre sono capriolo, cervo, coniglio selvatico, cormorano, cornacchia grigia, daino, gazza, istrice, muflone, piccione, storno, tasso, tortora dal collare e volpe.
Per ogni anno di qui alla fine del 2028 alle operazioni di controllo la giunta regionale affida l’abbattimento di 5.400 cornacchie grigie, 8.700 gazze, 2.000 storni e 2.700 volpi. Per gli ungulati non è previsto un numero massimo di prelievi, legati alla concretezza delle situazioni locali e all’efficacia dei sistemi di prevenzione dei danni all’agricoltura.
Anche se è il principale, non è l’unico argomento trattato dalla delibera 941/2024: la giunta regionale ha deciso che agli interventi di controllo del cinghiale potranno partecipare anche i dipendenti delle aziende agricole indicati dal legale rappresentante purché assicurati, muniti di licenza di caccia e abilitati al controllo della specie.
Prelievo degli ungulati in controllo negli anni scorsi
Cinghiale
- 2019: 7.321
- 2020: 8.847
- 2021: 14.498
- 2022: 8.909
- 2023: 4.933
Capriolo
- 2019: 142
- 2020: 13
- 2021: 0
- 2022: 12
- 2023: 0
Daino
- 2019: 82
- 2020: 2
- 2021: 45
- 2022: 34
- 2023: 13
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