Approvato ordine del giorno su inserimento dello stambecco tra le specie cacciabili

Approvato ordine del giorno su inserimento dello stambecco tra le specie cacciabili
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Il governo Meloni ha accolto l’invito a valutare se inserire lo stambecco nell’elenco delle specie cacciabili.

Quello che impegna il governo a riformare rapidamente la legge 157/92 non è l’unico ordine del giorno accolto nel corso dell’ultima seduta: il sottosegretario Luigi D’Eramo ha infatti espresso parere favorevole all’atto con cui il deputato leghista Dimitri Coin (con lui hanno firmato Francesco Bruzzone e Attilio Pierro) ha chiesto di valutare se inserire lo stambecco tra le specie cacciabili, «per provvedere a una gestione venatoria utile e corretta» anche con l’adozione di piani appositi; ovviamente ogni provvedimento dovrà rispettare la normativa comunitaria, e «tenere conto dei vincoli di appartenenza dell’Italia alle organizzazioni internazionali di tutela della fauna e degli habitat naturali, in particolare di quelli montani».

Dall’ultimo studio dell’Uncza emerge infatti che lo stambecco è ormai ampiamente diffuso sull’arco alpino: dei 50.000 censiti, ben 15.000 esemplari si trovano sul versante italiano, «numeri che giustificherebbero l’avvio di una gestione venatoria».

Angelo Bonelli, leader dei Verdi, la ritiene una scelta «francamente incredibile». «Capisco» ha detto «che a questa maggioranza piace giocare con le armi – giocano con le armi tra di loro, si sparano tra di loro; ma pensare di cacciare lo stambecco anche no». Come si legge nel resoconto stenografico della seduta, «i deputati del gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra [hanno esposto] cartelli recanti la scritta: “Fermate la caccia agli stambecchi. #Salvastambecchi” e “Vergogna! Uccidete gli stambecchi. Vergogna Meloni! Fermate la caccia agli stambecchi. #Salvastambecchi”».

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